Spoleto, a Palazzo Collicola "Cortesie
per gli ospiti"

Palazzo Collicola Arti Visive
di Antonella Manni
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Venerdì 3 Marzo 2017, 20:40
SPOLETO - Nuove mostre negli spazi espositivi di Palazzo Collicola Arti Visive a cura del direttore Gianluca Marziani. Sabato 4 marzo 2017 alle 12 inaugura a Spoleto la seconda tappa espositiva del progetto intitolato Cortesie per gli ospiti. "Si tratta di un nuovo ciclo dedicato al mondo dei galleristi privati - spiega Marziani - con le loro storie, le loro scelte, le loro passioni e intuizioni".  Dopo la mostra con Giovanni Bonelli è la volta quindi di un altro gallerista lombardo, Giampaolo Abbondio, fondatore e titolare di Galleria Pack a Milano. A curare il viaggio espositivo la figura di Luigi De Ambrogi, ex gallerista d’avanguardia, compagno d’avventura di Abbondio nella nascita dello spazio, occhio privilegiato per raccontare 15 anni espositivi con 28 artisti selezionati (la mostra sarà visitabile fino al 12 Maggio 2017). Altro progetto riguarda invece "Residence Collicola":  opere realizzate durante un periodo di permanenza, attraverso collaborazioni che il museo crea con gli artisti. Destruction for creation è il titolo di un'opera nata dopo i terremoti di agosto e ottobre 2016 in Umbria, quando il progetto di Soichiro Shimizu stava maturando nei suoi atelier di Bangkok e Tokyo (la mostra prosegue fino al 28 Maggio 2017). Le nuove mostre si affiancano ad altri interventi artistici ospitati attualmente a Spoleto come l'installazione di Francesco Irnem, pensata e realizzata sulla misura (fisica, tematica, concettuale) della Casa Romana (Via di Visiale, Spoleto) visitabile fino a sabato 26 marzo 2017 e all'intervento artistico di Vincenzo Pennacchi nelle sale di Palazzo Collicola "La crepa" sull'onda emozionale del terremoto del 24 agosto scorso: "Un intervento momentaneamente permanente",  dice Gianluca Marziani. Tra le altre proposte, la donazione di sei sculture di Beverly Pepper 1963, un lascito importante  che l’artista statunitense ha fatto al museo spoletino. Nel 1962 Beverly Pepper era l’unica donna e una dei tre nomi americani (assieme a David Smith e Alexander Calder) invitati a partecipare alla mostra storica Sculture nella città, curata da Giovanni Carandente.
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