Perugia, arrestato direttore Gesenu
sequestrati beni per 27 milioni
Sono 14 gli indagati

Perugia, arrestato direttore Gesenu sequestrati beni per 27 milioni Sono 14 gli indagati
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Mercoledì 30 Novembre 2016, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 20:38
PERUGIA - E' stato arrestato mercoledì mattina il direttore di Gesenu, Giuseppe Sassaroli, nell'ambito dell'operazione della guardia di finanza "Spazzatura d'oro connection". Sono 14 le persone indagate.
Le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Perugia, sono state portate avanti per oltre due anni da Forestale e Guardia di Finanza con intereccettazioni, appostamenti, e analisi dei documenti. E' stato disposto anche il sequestro del bioreattore nella discarica Tsa di Borgogiglione e di beni societari e personali per 27 milioni di euro.

Pesantissime le ipotesi di reato: associazione a delinquere, traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale, truffa aggravata ai danni di enti pubblici, frode nel commercio e nelle pubbliche forniture, violazione alle prescrizioni ambientali, frode fiscale attraverso false fatturazioni. La Guardia di Finanza ha lavorato, a partire dall’estate 2015, sugli aspetti economici e patrimoniali. Il nucleo polizia tributaria ha sottoposto ad una capillare e certosina analisi l’enorme mole di documentazione tecnica ed amministrativa, acquisita dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato e quella di natura contabile e commerciale, esibita alle fiamme gialle dall’ATI2, dai 24 Comuni interessati e dalle società coinvolte.

Nel corso delle indagini è emerso che non venivano effettuate o erano svolte solo parzialmente le operazioni di recupero di rifiuti negli impianti di Pietramelina e Borgogiglione gestiti da Gesenu e Tsa a favore della Gest (Rti tra Gesenu S.p.a., Tsa S.p.a., Ecocave S.r.l., Sia S.p.a.) aggiudicataria della gestione dei rifiuti urbani e speciali a favore di 24 Comuni ricadenti nell’Ambito Territoriale Integrato 2 (Trasimeno, Perugino, Marscianese, Tuderte), con un contratto d’appalto valido per il periodo 2009 – 2024 del valore complessivo di circa un miliardo di euro.
Le consulenze tecniche fornite agli inquirenti hanno portato alla luce anche «un deficit di stabilità sia nella discarica di Pietramelina che di Borgogiglione che rappresenta un rischio concreto» anche alla luce delle scosse di terremoto. Per questo sono state avvisate le autorità regionali per le verifiche del caso e per l’adozione delle misure di sicurezza che saranno necessarie.

Per garantire la continuità del servizio pubblico è stato autorizzato il conferimento dei rifiuti nel bioreattore sotto sequestro ancora per 4 mesi allo scopo di permettere a Gesenu (recentemente le quote private della società sono passate dalla galassia Cerroni alla Socesfin del gruppo Paoletti) per consentire di individuare una gestione dei rifiuti alternativa. 
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