PERUGIA - Restano quarantadue giorni di tempo per raggiungere gli obiettivi di vaccinazione che nell’imminente decreto saranno fissati per docenti e studenti. Secondo i dati aggiornati a ieri del “Report Vaccini Anti COVID-19” del Governo e della Dashboard COVID-19 Regione Umbria la situazione che più preoccupa riguarda i 63.610 studenti delle Secondarie di I e II grado (età 12-19 anni) che tra vaccinati totali, quelli con una dose e prenotati raggiunge una percentuale del 43% ben lontana da un livello di sicurezza.
STUDENTI
E per questo l’attività delle istituzioni è tutta votata a spingere il piano vaccinale soprattutto per gli studenti onde evitare la forma impositiva di cui si sta discutendo da giorni senza essere ancora arrivati a una decisione.
PERSONALE
Rispetto al mondo studentesco diversa è la situazione per il personale scolastico (circa 25.000 nel complesso) per il quale il vaccino al momento è caldamente raccomandato ma non è detto che presto diventi obbligatorio. Secondo i dati delle Regione, in Umbria sono già vaccinati con due dosi 20.176 operatori a vario titolo nel mondo della scuola pubblica e privata; un numero che sale a 21.714 considerando anche i 1.538 che di dosi ne hanno fatta una e sono in lista per la seconda. Al momento in possesso del Green Pass (se necessario) per la riapertura sarebbe dunque l’84% del personale, una bella risposta ma l’intenzione è di arrivare alla copertura totale. Per raggiungere l’obiettivo del 100% mancherebbero all’appello dei vaccinati in 4.200, ma considerati i poco meno di 500 che il Covid lo hanno avuto (i primi che si sono ammalati già stanno comunque facendo pure loro la prima dose di vaccino) rimarrebbero da recuperare 3.700 operatori scolastici.
ALTRO INCARICO
Se dovesse scattare l’obbligo del Green Pass ma non quello vaccinale, per il personale non vaccinato (causa motivi di salute) potrebbe spalancarsi la soluzione prevista dal contratto nazionale relativo al “personale temporaneamente inidoneo allo svolgimento delle proprie funzioni” che può chiedere l’utilizzazione in altre mansioni. In questo caso le scuole dovrebbero nominare docenti ovviamente vaccinati il che porrebbe sul tappeto la questione economica del “chi paga?”.