«Per il mondo universitario, che ancora fatica a uscire dai tagli imposti dalla Gelmini e dalle politiche di austerity del governo Monti, già penalizzato più di ogni altro comparto dal protrarsi del blocco del turn-over e degli scatti stipendiali e, più in generale, dal taglio indiscriminato dei finanziamenti, l’emendamento del Governo si traduce non solo nel blocco delle progressioni in carriera, ma anche nell’impossibilità di stabilizzare, come previsto dalla stessa Gelmini, i ricercatori a tempo determinato (dunque precari) allo scadere del contratto. Questi ultimi, anziché ritrovarsi assunti come professori associati, si ritroveranno disoccupati. Per la nostra Regione, così come per tutto il mondo universitario, si tratta di una risorsa sulla quale si è molto investito e alla quale non si può in alcun modo rinunciare.
Personalmente, penso che non si possa tollerare che il mondo universitario – una delle principali risorse del nostro Paese – venga ancora penalizzato. Vorrei perciò proporre che con tempestività tutto il nostro Ateneo, a partire dai candidati al ruolo di futuro Rettore, si unisca al Magnifico Rettore per veicolare coralmente il dissenso a questo grave e insostenibile provvedimento».
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