Santa Maria, laboratorio analisi in panne e personale all'osso, sindacati all'attacco

Santa Maria, laboratorio analisi in panne e personale all'osso, sindacati all'attacco
di Monica Riccio
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Sabato 18 Luglio 2020, 09:56
TERNI «Laboratorio analisi in panne per mancanza di personale, spazi inadeguati al limite della sicurezza, magazzini di stoccaggio delle attrezzature limitati e con un sala d'attesa, se così si può chiamare, posta sul corridoio prospiciente l'ingresso al servizio. Il cuore dell'ospedale di Terni è in crisi, la struttura non regge più e, se come tutto questo non bastasse, anche il servizio prelievi sangue, di fronte al Cup, è stato chiuso e, forse, lo rimarrà per sempre». La denuncia arriva dai sindacati della sanità che congiuntamente hanno voluto far presente, prima dell'incontro con il nuoco commissario Pasquale Chiarelli, lo stato in cui si trova il laboratorio analisi. Mauro Candelori (Uil) Giorgio Lucci (Cgil) e Nicola Ambrosino (Cisl) lanciano un grido allarme accorato, prima che la situazione precipiti. Il problema si trascina da tempo ma il Covid -19 ha messo a nudo una situazione che va rivista e cambiata.
«Rispetto al fabbisogno occorrente - denunciano i sindacati - mancano almeno quattro unità lavorative. L'emergenza pandemia ha comportato pure il trasferimento di un biologo in biologia molecolare per l'effettuazione dei tamponi».
Personale sempre di meno, quindi, con il pensionamento pure del responsabile del dipartimento tecnici sanitari di laboratorio e del responsabile amministrativo del laboratorio. Che la situazione spazio del laboratorio sia una fatto importante lo rilevava anche una proposta di qualche anno fa. Si parlava di trasferire il laboratorio analisi nell'ex Milizia, a due passi dall'ospedale. Poi sono sorti problemi di diverso genere e il progetto è stato accantonato.
«Tanto per fare qualche esempio - ribattono Candelori, Lucci e Ambrosino - da vari centri salute dell'Usl2 arrivano al laboratorio sempre nuovi campioni e la mancanza di nuovo spazio rende la situazione critica». L'ambulatorio per i prelievi di sangue è chiuso da mesi. Si parla di riconvertire la sala prelievi per attività non definite». «La chiusura degli ambulatori per i prelievi- continuano i sindacali - si è resa necessaria al fine di ridurre il rischio di circolazione del virus ma ciò ha determinato un sovraffollamento negli ambulatori territoriali e un tempo di programmazione degli appuntamenti che va dai venti giorni ad oltre un mese». A risentire della chiusura del servizio analisi del sangue non solo soltanto coloro che devono fare dei controlli di routine. «Ci sono analisi che riguardano le donne in gravidanza - proseguono Cgil, Cisl e Uil- le urgenze legate alle infezioni uro- genitale (urino-colture e antibiogramma) ed anche esami che devono essere trattati entro due ore dal prelievo. Oltre a ciò- concludono- ci sono i tamponi uretrali, gli esami ormonali che non possono essere programmati e le infezioni tubercolari».
 
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