Sanità, i pensionati chiedono certezze. Confaloni (Fnp Cisl Terni): «Rischio di rinuncia alle cure e ricorso al privato»

Sanità, i pensionati chiedono certezze. Confaloni (Fnp Cisl Terni): «Rischio di rinuncia alle cure e ricorso al privato»
di Lor. Pul.
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Giugno 2022, 16:49

«Il diritto alla salute deve essere irrinunciabilmente garantito da un sistema sanitario pubblico ed universale» dice il segretario generale territoriale della Fnp Cisl di Terni, Flavio Confaloni, all'indomani della presentazione della piattaforma unitaria rivendicativa sindacale da parte di Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Umbria.

«I pensionati non possono più attendere e hanno bisogno di risposte certe perché in ballo c'è la salute dei cittadini» attacca Confaloni secondo cui è necessaria prima di tutto «una corrispondenza tra le strutture sanitarie territoriali e i bisogni dei cittadini». Nello specifico la Fnp Cisl di Terni chiede «il mantenimento degli impegni assunti dalla Regione Umbria per la realizzazione del nuovo ospedale di Narni-Amelia per il quale erano state definite le risorse economiche per la sua realizzazione che oggi non possono essere spostate su obiettivi diversi con il serio rischio di far fallire il progetto della realizzazione del nuovo ospedale».

Inoltre il sindacato reputa necessario «intervenire per ripristinare e rafforzare, con l'assunzione di personale medico e paramedico, la piena operatività negli ospedali esistenti in tutta la Provincia. Ma un capitolo a parte merita l'ospedale di Terni che risulta essere non più adeguato rispetto alle esigenze e agli obiettivi previsti dal Piano Sanitario Regionale, coinvolgendo la stessa Università per poter puntare su strutture di eccellenza utilizzando risorse aggiuntive (INAIL) come annunciato dall'assessore Coletto».

Per quanto riguarda il «grave e annoso» problema delle liste di attesa Confaloni dice: «Non è più accettabile continuare con gli attuali ritardi.

Prima della pandemia avevamo convenuto che le prestazioni fossero effettuate all'interno dei Distretti Sanitari di appartenenza dei cittadini, al di là dei progetti di razionalizzazione degli stessi. Non è condivisibile l'idea dell'assessore Coletto secondo il quale le prestazioni possono essere fatte su tutto il territorio regionale perché ciò comporterebbe disagi notevoli ai cittadini, alle persone fragili e ai pensionati con la prevedibile conseguenza della rinuncia alle cure e il ricorso alla sanità privata come, forse, qualcuno auspica. Non è possibile che per efficientare la sanità pubblica si debba attendere le realizzazioni delle case della salute e le case di comunità come previsto dal Piano Sanitario Nazionale e Regionale. Occorre intervenire presto e bene perché la salute dei cittadini e delle persone fragili è e rimane un impegno inderogabile e irrinunciabile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA