Sangue, meno donatori mancano gli emoderivati

Spesi dalla Regione quasi 3 milioni di troppo per quel tipo di medicinali. Piano per recuperare il gap

Una donazione di sangue
di Luca Benedetti
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 09:14

L’ultima emergenza è di questi giorni. Perché con le feste le donazioni di sangue diminuiscono. Succede come in estate, anche se quella 2023 è andata bene. E in qualche ospedale della regione si accende il segnale rosso dell’allerta. Non dovrebbe essere più così con il piano regionale sangue 2024-2026 licenziato (dopo tre anni di attesa) il 28 dicembre dalla giunta regionale. In oltre 50 pagine di documenti allegati alla delibera c’è la foto della situazione del sangue in Umbria.
Le difficoltà sul fronte dell’approvvigionamento sono «confermate anche dal progressivo calo del numero dei donatori (-3,5 % nel periodo 2016-2021)». Pertanto, viene spiegato in Regione, «è necessario intraprendere azioni organizzative che rafforzino le attività di promozione della donazione volontaria - periodica del sangue e l’organizzazione delle Associazioni di donatori di sangue. A tale scopo la giunta regionale spinge le Aziende sanitarie a dare attuazione, in tempi brevi, a tutte le misure organizzative previste della delibera 1255 del 30/11/2022» che disciplina le convenzioni con le associazioni dei donatori di sangue.
Il quadro regionale evidenzia, in particolare, un progressivo aumento dei consumi di immunoglobuline polivalenti e sottocute e albumina oltre gli standard fissati dalla programmazione nazionale che «necessita di una approfondita valutazione in merito all’appropriatezza prescrittiva». E qui c’è una partita di carattere economico da non sottovalutare, cioè la spesa per la quota di farmaci plasma-derivati che sostiene la Regione e che esulano dal conto lavoro. Cioè da quanto la produzione regionale permette di ricavare in termini di medicinali per i difetti della coagulazione, immonuglubine sottocutanee o antitrombine. C’è un deficit che porta la Regione ad acquistare sul mercato quei medicinali, deficit che nel 2017 ha addirittura toccato una minus valenza di tre milioni di euro e nel 2022 la spesa è stata di 2.669.496 milioni di euro in crescita di oltre 200mila sull’anno precedente con una spesa pro capite che è passata da 2,84 e 3,11 euro.
La programmazione nazionale, spiega il documento della Regione, «stabilisce che è necessario che l’impiego di emocomponenti per uso clinico e dei medicinali plasma derivati venga ricondotto a livelli coerenti con le migliori evidenze scientifiche disponibili di efficacia clinica, in conformità con raccomandazioni e linee guida internazionali e/o nazionali aggiornate e di elevata qualità, supportate da Società scientifiche o panel di esperti». Per questo il piano operativo prevede, tra l’altro, interventi, per migliorare l’appropriatezza prescrittiva di emocomponenti labili per uso trasfusionale e medicinali plasma derivati. Ma non solo, la giunta Tesei prevede di attivare l’Officina Trasfusionale Regionale, quale laboratorio unico di produzione e qualificazione biologica degli emocomponenti e di affidarne la gestione al Centro Regionale Sangue.
Nel piano sangue c’è anche il riferimento alle procedure aferetiche terapeutiche.

Cioè quelle terapie che rivestono un ruolo rilevante nella cura di molte patologie, sia come trattamenti di prima linea, sia come terapie di salvataggio, dopo fallimento o tossicità farmacologica o, ancora, in pazienti in cui sia auspicabile raggiungere l’obiettivo terapeutico in tempi brevi. «Attualmente ciò che attiene la selezione del donatore (familiare o da registro), raccolta di cellule staminali emopoietiche, di linfociti e ogni procedura propedeutica o terapeutica al trapianto di midollo osseo o altra tecnica terapeutica affine è eseguibile esclusivamente-spiegano dalla Regione- il Servizio immuno-trasfusionale dell’ospedale di Perugia, unico centro Regionale accreditato ed autorizzato dal ministero della Salute a effettuare Trapianto di midollo osseo in età adulta e pediatrica. Attualmente anche le rimanenti procedure aferetiche terapeutiche (plasmaferesi, plasma trattamento, citoafersi) vengono eseguite al Sit di Perugia. Nel piano sangue viene indicato auspicabile che alcune di queste attività possano essere praticate routinariamente in altri centri negli ospedali di Terni (oggi esegue solo plasmaferesi terapeutiche) e Foligno.

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