SAN GEMINI – Sono rimasti in tre: il sindaco Luciano Clementella e gli assessori Federica Montagnoli e Graziano Soli. Almeno la parità di genere a Palazzo Comunale è garantita. Ma in meno di venti giorni la giunta Clementella perde due “pezzi da novanta”: il 16 febbraio si dimette Simone Battistini che aveva le deleghe all’urbanistica, all’edilizia pubblica e alla protezione civile; il 5 marzo il sindaco manda a casa il suo vice, Marco Medei, che gestiva sanità, welfare, sviluppo economico, polizia locale, sicurezza e personale.
Il motivo delle dimissioni di Battistini non è ancora del tutto chiaro, ma della fuoriuscita di Medei è stato messo nero su bianco da Clementella: «Sono venuti a mancare i presupporti per i quali ho voluto Medei nell’esecutivo». Quindi il sindaco toglie le deleghe all’unico assessore non eletto dai sangeminesi, ma nominato direttamente da lui. Il decreto sindacale di revoca in base all’articolo 46 del Testo unico degli enti locali porta la data del 5 marzo e sempre il 5 marzo Clementella lo diffonde nella chat degli amministratori comunali con questo messaggio: «Vi comunico questa mia decisione, espressa nell’atto allegato.
Il risultato è che a tre mesi dal ritorno alle urne per il rinnovo del consiglio comunale di San Gemini, si assiste ad un vero e proprio braccio di ferro all'interno dell squadra di governo. Con Clementella (Forza Italia) nuovamente candidato a sindaco, che fino al voto – a parte nominare un nuovo vice sindaco - ha intenzione di tenere per sé sia le deleghe consegnate da Battistini che quelle tolte a Medei. Dalla sanità alla polizia locale, dalla sicurezza al personale. Un po' come Stefano Bandecchi.