PERUGIA - Mancanza di segnaletica e di indicazioni chiare, percorsi dedicati “mangiati” dalle erbacce e dalla spazzatura: dura la vita per i turisti che arrivano a Perugia da Fontivegge, la sua porta principale. Un problema segnalato da tempo, che ritorna attuale nel periodo estivo.
«Non sono pochi i turisti che da qualche anno si avventurano in via Mario Angeloni e via XX Settembre – riassume Andrea Fais del comitato Progetto Fontivegge -. Cellulare alla mano, cercano di capire come raggiungere il centro storico. Spesso chiedono a noi residenti indicazioni sulla strada da seguire o sui mezzi pubblici disponibili. Si tratta di giovani coppie ma anche di famiglie attratte dalle più recenti forme di turismo lento e sostenibile che, scese dal treno, non riescono ad individuare il minimetrò: né alla stazione, poiché coperto dagli alberi e dagli edifici dell'ex dopolavoro ferroviario, né a Case Bruciate, perché lungo via Angeloni non ci sono cartelli chiari e ben visibili. Non esiste poi la benché minima indicazione sui possibili percorsi pedonali. L'incapacità di venire incontro a queste semplici esigenze del turista rappresenta un notevole danno d'immagine per Perugia».
E proprio il problema dei percorsi pedonali, per esempio, fa tornare alla mente la situazione di degrado del vecchio itinerario, realizzato da una giunta Locchi, che dal Bove arriva a via della Pescara passando per via della Concordia, viatico per via XX Settembre e quindi il centro. Una passeggiata lì in mezzo adesso significa passare per argini di sterpaglie e spazzatura: due coste di bottiglie e rifiuti abbandonati tra erba alta e secca in mezzo alla città.
Di certo, un altro buco nero e ritrovo di balordi e senza dubbio non un bel biglietto da visita, anche se mai i turisti potrebbero venirne a conoscenza.