Rifiuti lungo i percorsi e niente segnali: dura la vita per i turisti a Perugia

Rifiuti lungo il percorso pedonale tra il Bove e via della Pescara
di Egle Priolo
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Lunedì 9 Agosto 2021, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 09:00

PERUGIA - Mancanza di segnaletica e di indicazioni chiare, percorsi dedicati “mangiati” dalle erbacce e dalla spazzatura: dura la vita per i turisti che arrivano a Perugia da Fontivegge, la sua porta principale. Un problema segnalato da tempo, che ritorna attuale nel periodo estivo.

«Non sono pochi i turisti che da qualche anno si avventurano in via Mario Angeloni e via XX Settembre – riassume Andrea Fais del comitato Progetto Fontivegge -. Cellulare alla mano, cercano di capire come raggiungere il centro storico. Spesso chiedono a noi residenti indicazioni sulla strada da seguire o sui mezzi pubblici disponibili. Si tratta di giovani coppie ma anche di famiglie attratte dalle più recenti forme di turismo lento e sostenibile che, scese dal treno, non riescono ad individuare il minimetrò: né alla stazione, poiché coperto dagli alberi e dagli edifici dell'ex dopolavoro ferroviario, né a Case Bruciate, perché lungo via Angeloni non ci sono cartelli chiari e ben visibili. Non esiste poi la benché minima indicazione sui possibili percorsi pedonali. L'incapacità di venire incontro a queste semplici esigenze del turista rappresenta un notevole danno d'immagine per Perugia».
E proprio il problema dei percorsi pedonali, per esempio, fa tornare alla mente la situazione di degrado del vecchio itinerario, realizzato da una giunta Locchi, che dal Bove arriva a via della Pescara passando per via della Concordia, viatico per via XX Settembre e quindi il centro. Una passeggiata lì in mezzo adesso significa passare per argini di sterpaglie e spazzatura: due coste di bottiglie e rifiuti abbandonati tra erba alta e secca in mezzo alla città.
Di certo, un altro buco nero e ritrovo di balordi e senza dubbio non un bel biglietto da visita, anche se mai i turisti potrebbero venirne a conoscenza.

Tornando quindi alle difficoltà per chi viene a visitare il capoluogo dell'Umbria, ecco l'affondo di Progetto Fontivegge. «Nell'ambito della riqualificazione di Fontivegge, il nostro comitato ha più volte segnalato al Comune anche la necessità di trattare con Rfi per un restyling radicale della stazione, attualmente priva di ascensori, tapis roulant, un'edicola, un ristorante-pizzeria, una sala d'attesa moderna e confortevole, servizi igienici indipendenti per i viaggiatori – dice Fais -. Ci chiediamo a cosa serva e quale impatto avrà la nuova struttura a forma di serpentone, in fase di installazione tra piazza Vittorio Veneto e lo spiazzo del capolinea bus, in un'area già appesantita negli anni Ottanta da interventi edilizi che l'hanno resa anti-estetica e disfunzionale». «Chiediamo, infine, all'assessore Melasecche – è la conclusione - quali siano le intenzioni della Regione per il miglioramento delle reti e delle infrastrutture ferroviarie sull'asse Perugia-Assisi, dove si concentra gran parte della domanda turistica in Umbria. Dov'è finito il progetto della stazione all'aeroporto? Quale velocizzazione per la Foligno-Terontola? Una sola coppia di Frecciarossa in uscita dall'Umbria al mattino non basta, è necessaria una seconda coppia che compia il percorso inverso. Dal 1866, questo quartiere “vive” ancora attorno alla stazione. Se vogliamo rigenerarlo dobbiamo aumentare il flusso dei viaggiatori, locali e nazionali».

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