Picchiato e rapinato perchè «frequenti la chiesa dei cristiani»: Perugia, la polizia arresta tre tunisini

Ponte San Giovanni, le tre ordinanze eseguite all'alba di sabato. L'indagine scattata dopo l'aggressione dello scorso novembre

Picchiato e rapinato perchè «frequenti la chiesa dei cristiani»: Perugia, la polizia arresta tre tunisini
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Sabato 13 Aprile 2024, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 09:47

PERUGIA - La Polizia di Stato sta dando esecuzione a 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere

Personale della Digos di Perugia e della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, sta dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale nei confronti di 3 cittadini tunisini, indagati a vario titolo per i reati di minaccia, lesioni personali e rapina commessi con l’aggravante della discriminazione religiosa.

L’attività d’indagine si è sviluppata a seguito delle denunce sporte dalla vittima, un ventottenne tunisino, regolare sul territorio nazionale, aggredito la sera dello scorso 12 novembre nel quartiere di Ponte San Giovanni a Perugia da alcuni connazionali, mentre passeggiava con un amico.

Nello specifico i tre uomini, dopo averlo avvicinato ed accusato di “frequentare la chiesa dei cristiani”, lo avrebbero minacciato e violentemente percosso con calci e pugni, strappandogli una catenina, prima che lo stesso riuscisse a divincolarsi fuggendo.

In seguito, al ventottenne, recatosi presso il locale nosocomio per le cure del caso, veniva diagnosticata la frattura di una vertebra e lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.

Il 17 novembre scorso, il giovane mentre si trovava all’interno di un esercizio pubblico nel quartiere di Ponte San Giovanni, veniva nuovamente avvicinato da due dei tre uomini responsabili della precedente aggressione, i quali gli intimavano di ritirare la denuncia e di smettere di frequentare “la chiesa dei cattolici”.; al diniego del ventottenne uno dei due reagiva violentemente strattonandolo e minacciandolo di morte.

In tale circostanza la vittima riusciva in qualche modo a divincolarsi ed a richiedere l’intervento della Polizia di Stato.

Gli approfondimenti svolti dal personale della Digos di Perugia consentivano di ricostruire nel dettaglio i fatti denunciati, di identificare gli autori delle violenze e della rapina, ma anche di asseverare il movente della discriminazione religiosa; al riguardo; in tale ambito veniva accertato - anche con l’acquisizione di informazione di persone informate sui fatti  -che la vittima, già da qualche mese, aveva intrapreso un percorso di conversione al cristianesimo, frequentando una parrocchia cittadina e partecipando ad alcune celebrazioni religiose, evidenza quest’ultima non accettata dai propri connazionali di fede musulmana.

Questo Ufficio, ricostruita l’intera vicenda, anche sulla scorta degli elementi d’indagine forniti dalla Digos, ha chiesto per tutti l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere

Il G.I.P.

del Tribunale di Perugia sussistendo gli elementi in ordine alla gravità dei fatti contestati, valutati i numerosi precedenti di polizia degli indagati e ritenuto alto il rischio di reiterazione del reato, ha disposto per tutti la misura della custodia cautelare in carcere.

Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari che hanno consentito di rinvenire e sequestrare un telefono cellulare che sarà oggetto di successivi accertamenti.

Il personale della Digos e della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, acquisito il provvedimento, ha rintracciato i 3 uomini e li ha tradotti presso la casa circondariale di Perugia 

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