Psicofarmaci, in Umbria emergenza per centinaia di giovani. In un anno 40 ricoveri nei reparti psichiatrici

Psicofarmaci, in Umbria emergenza per centinaia di giovani. In un anno 40 ricoveri nei reparti psichiatrici
di Michele Milletti
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Giovedì 23 Novembre 2023, 07:00
PERUGIA - «Il disagio psichico dei minori e dei giovani aduti oggi è un argomento emergenziale». Lo dice la presidente della Corte d’appello di Perugia, Claudia Matteini, e lo fa in un giorno importante quello in cui «come ogni anno» viene celebrata «nel distretto di Perugia una giornata europea sulla giustizia civile con l’obiettivo di informare adeguatamente i cittadini sui loro diritti e sulle modalità di funzionamento della giustizia civile al fine di migliorare l’accesso al servizio».
L’emergenza è in alcuni dati che non possono che far riflettere, perché raccontano il dramma di generazioni di giovani sempre più alle prese con difficoltà psicologiche e sempre più schiavi dei farmaci per curarle. «I ragazzi tra 15 e 19 anni sono sempre più assuntori di farmaci e psicofarmaci» continua Matteini. Sono centinaia i giovani umbri stimati. Ma non finisce qui. «A conferma dell’urgenza di interventi nella specifica materia, si evidenzia che negli ultimi anni nel nostro territorio sono aumentati i ricoveri di minori nel reparto psichiatrico per adulti, tanto che si è passati dagli undici ricoveri del 2011 ai quarantadue del 2022» sottolinea la presidente della Corte d’appello assieme al procuratore generale, Sergio Sottani. 
PROCESSO CIVILE DA SEGUIRE
«Si pensa sempre ad affrontare la violenza nell’ambito penale - spiega Claudia Matteini - ma in realtà il giudice civile è il primo che affronta la problematica familiare e che interviene prendendo in carico il nucleo. In ambito civile, nel momento in cui vi è una separazione, un divorzio, un procedimento di affidamento dei figli, si prende cognizione di eventuali situazioni di disagio e dobbiamo essere attenti nell’intercettarli per poter attuare tutti quegli strumenti di protezione della donna e del bambino, attraverso percorsi di sostegno».
In quest’ottica una particolare attenzione nel distretto umbro viene rivolta alla tutela dei minori, con particolare riguardo a tutte quelle situazioni che implicano conflitti genitoriali, impone anche nella nostra regione «la necessità di garantire delle risposte pronte, omogenee, efficaci e riconoscibili al fine di prevenire e intervenire tempestivamente su possibili condizioni di disagio».
E in quest’ottica, sottolinea il pg Sottani, nell’ambito di u intervento che sia anche di prevenzione («lavorando di squadra») e culturale, risulta decisiva l’azione del pubblico ministero. L’azione giudiziaria, insomma. «Essere presenti nelle cause civili, dove magari emergono prevaricazioni ancora non denunciate penalmente - dice Sottani - è fondamentale».
«Da qui la necessità di sperimentare un modello di servizio sociosanitario integrato, focalizzato sulla tutela dei minori in grado di rispondere alle crescenti sfide poste dal mutamento sociale e in grado di interfacciarsi efficacemente con l’autorità giudiziaria e le altre istituzioni coinvolte, secondo principi di appropriatezza, tempestività e non stigmatizzazione. Una risposta che sia in grado di essere quanto più possibile costruttiva sui diversi disagi (anche quelli riconducibili alla commissione dei reati), non limitandosi alla cura delle situazioni ormai determinatesi o addirittura sfociate in acuzie, ma cercando di intercettare il fenomeno in una fase iniziale, mettendo al centro dell’intervento il minore e la sua fase evolutiva. Per questo andrebbero rafforzati i servizi sociali territoriali e i servizi specialistici che si occupano di minori e giovani adulti, sia sul versante dell’adeguamento del personale dedicato, sia sul versante della sua formazione rispetto ai fenomeni in mutamento e, infine, su quello dell’organizzazione e programmazione degli interventi» dicono ancora Matteini e Sottani.
Sulla base di queste esigenze sono molti gli strumenti promossi in questi anni dai due uffici giudiziari perugini come il «Tavolo integrato per la tutela del minore e la crisi della famiglia». Nel 2020, inoltre, è stato adottato un documento intitolato «Carta dei servizi del minore», con il quale la Regione Umbria ha inteso portare a compimento il lungo e partecipato iter di programmazione sociosanitaria sul tema dei minori e della famiglia e che ha poi trovato riconoscimento in un protocollo d’intesa interistituzionale e professionale sottoscritto nello stesso anno tra Uffici giudiziari, Regione Umbria, Anci e Ordine distrettuale degli avvocati ieri rappresentato dall’avvocato Marchetti. 
Ma c’è di più. La volontà di essere «da stimolo» per quella che al momento è una mancanza di non poco conto: la neuropsichiatria infantile. «Con l’assessore Coletto - conclude la presidente Matteini - ci siamo confrontati rappresentando un’esigenza importante. Il fatto che siano state accreditate di recente tre comunità terapeutiche per minori è importante. Ma la parte politica deve intervenire».
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