Terni, la richiesta d'aiuto dei medici di base: «Poche dosi e nessun aiuto: la Regione non scarichi su di noi le inefficienze della campagna vaccinale»

Terni, la richiesta d'aiuto dei medici di base: «Poche dosi e nessun aiuto: la Regione non scarichi su di noi le inefficienze della campagna vaccinale»
di Aurora Provantini
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Domenica 11 Aprile 2021, 21:13

I medici di base della provincia di Terni lanciano un grido d’aiuto. “Siamo stati quelli che hanno dovuto risolvere le inefficienze di questa campagna vaccinale, andando ad inserire i pazienti fragili che il sistema di prenotazione aveva dimenticato (quelli beneficiari della 104 con certificazioni precedenti al 2010, ndr), i caregiver, le persone con patologie indicate di volta nelle tabelle”. A parlare a nome della Fimmg Terni è Alessandro Camilli: “Ci siamo ritrovati a fare il nostro lavoro di sempre, a rincorrere i problemi generati da altri, ad informare i nostri assistiti sulle variazioni al piano che il numero verde non riusciva a chiarire, e molto altro”. In tutto questo i medici di famiglia sono riusciti a rispondere ad una media di 170 telefonate al giorno. Ma è sulle vaccinazioni con il siero anglo svedese che si alza la tensione ai vari livelli istituzionali.

Sabatino Orsini Federici, presidente regionale della Federazione medici di medicina generale, non ci sta ad essere sottoposto ad “ultimatum”: “La Regione non ci può consegnare i vaccini con il contagocce fissando una data entro la quale smaltirli altrimenti non ne invierà altri”. “Ci troviamo costretti a dedicare molto tempo a spiegare ai nostri assistiti che AstraZeneca è un vaccino sicuro quanto gli altri – interviene Camilli – ma molti appuntamenti saltano lo stesso e vanno riempiti”. “Noi – Camilli si riferisce allo studio di gruppo di cui fa parte – finiremo di vaccinare i settantenni oggi, utilizzando tutte le dosi arrivate. Che sono poche e non ci consentono una programmazione adeguata”. Si sta procedendo somministrando AstraZeneca alla popolazione di età compresa tra i 70 e i 79 anni presso gli ambulatori dei medici di famiglia. Di sabato, di domenica, il giorno di Pasqua. “Portiamo sulle nostre spalle il peso di tutto il quotidiano – interviene Orsini - visitando ogni giorno pazienti anziani e persone con malattie croniche. Facciamo fronte a sempre più crescenti richieste di intervento per problematiche psicologiche e psichiatriche che purtroppo stanno prendendo il sopravvento in una situazione socio-economica senza precedenti.

Non riconoscere le criticità di una campagna vaccinale di massa ci sembra controproducente”. “Ci impegniamo - aggiunge Camilli - a dare il massimo contributo ad una efficace ed efficiente campagna d’ immunizzazione di massa, in tempi brevi, ma possibili”. Senza ultimatum, però. “Avere un quantitativo importante di dosi ci consentirebbe di programmare intere giornate di vaccinazioni” – dichiara Simonetta Centurione, segretario provinciale di Fimmg. “Solo sapendo su quante dosi possiamo contare potremo costruire un’agenda fitta di appuntamenti” – sottolinea Centurione. Meno critiche e più vaccini ai medici di medicina generale, insomma, che stanno continuando a somministrare anche il siero Moderna agli ultraottantenni non deambulati, a domicilio.

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