Promozioni in Regione,
indaga la Corte dei Conti

Gli uffici regionali al Broletto
di Luca Benedetti
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Sabato 7 Aprile 2018, 13:54
PERUGIA- In silenzio e in anticipo sulle polemiche, la procura regionale della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sulla procedura attuata dalla Regione dell’Umbria per le progressioni orizzontali. Una partita di promozioni che riguarda oltre 400 dipendenti. 
Tutto bloccato da dicembre, cioè da quando, con un atto in autotutela, il dirigente del personale, Stefano Guerrini, ha congelato la graduatoria per 440 dipendenti interessati dalle progressioni orizzontali.
Su input della Corte dei Conti si è mossa la sezione di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Nell’atto della Regione è spiegato che la richiesta di chiarimenti riguarda un «presunto danno erariale derivante da promozioni di vice dirigenti e progressioni orizzontali». Per questo nella determinazione dirigenziale numero 13483 del 13/12/2017 si arriva alla conferma delle graduatorie, ma alla sospensione, fino a che gli accertamenti della Corte dei Conti non saranno conclusi, degli effetti economici che riguardano oltre 400 addetti. Con una divisione tra regionali regionali e regionali ex provinciali (una settantina) che ha scatenato la bagarre e, dopo l’intervento della Corte dei Conti, il blocco di quasi 370mila euro, cioè il monte premi che veniva assegnato per gli scatti di stipendio all’interno delle categorie di appartenenza. Ma proprio la convivenza tra dipendenti regionali doc ed ex provinciali diventati regionali ha scatenato la bagarre
Il passo indietro è d’obbligo quello che crea un bel po’ di fibrillazione è l’articolo 5 dell’accordo firmato da Regione e sindacati lo scorso settembre. La lettera al punto 2 parla chiaro rispetto ai criteri in base a cui viene stilata la graduatoria dei vincitori: maggiore anzianità nella categoria di appartenenza valutata con riferimento nel ruolo regionale. Apriti cielo. I provinciali arrivati a fine 2015 hanno fatto i conti, si sono guardati alle spalle e hanno scoperto che quella riga sull’accordo, li metteva con le spalle al muro: fuori da tutto. Ecco la polemica, margine dell’inchiesta.
Adesso, sulla vicenda si muove l’Usb (l’Unione sindacale di base) che ha diffidato la Regione, per l’applicazione dell’accordo sindacale relativo all’istituto delle progressioni economiche orizzontali per l’anno 2017.
«Confidiamo-dice una nota del sindacato- quindi che l’azione messa in campo dall’Usb possa contribuire a determinare le condizioni per la positiva soluzione della vertenza».
«Il pronunciamento della Corte dei Conti-dice tra l’altro l’Usb- regionale, che auspichiamo si esprima in tempi utili ad un rapido riavvio delle trattative, appare a questo punto determinante. L’Usb ritiene tale scelta un atto dovuto, utile a difendere con fierezza e convinzione la dignità e il ruolo dei dipendenti pubblici che, anche in questi giorni, devono soffrire l’ennesimo attacco alla propria immagine e dignità. Sono infatti dati in pasto all’opinione pubblica episodi sporadici e marginali che raccontano di attività illecite e deprecabili ai danni della Pubblica Amministrazione ad opera di una parte assolutamente marginale di dipendenti del comparto che, lo ricordiamo, consta di più di 3 milioni di addetti».
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