PERUGIA - «Poteva ammazzarlo, ci è mancato tanto così, ed è già libero. A noi non sembra giustizia». Sono arrabbiati gli amici e i parenti del noto ristoratore del centro che giovedì sera è stato colpito al volto e a una mano al culmine di una lite con il suo cuoco. L'uomo, un 44enne di origini marocchine da anni impiegato in cucina in tanti locali in città, infatti dopo l'arresto dei carabinieri della Stazione Fortebraccio si è presentato in tribunale ieri per il processo per direttissima, a rispondere dell'accusa di lesioni gravissime: la procura aveva chiesto a suo carico l'obbligo di firma quotidiano, il giudice ha invece disposto l'obbligo tre volte alla settimana.
In aula, il cuoco ha pianto e si è detto mortificato per quanto accaduto: difeso dall'avvocato Gaetano Figoli, ha spiegato di aver avuto paura di aver ucciso il gestore del ristorante alla vista di tutto quel sangue che usciva da due profonde ferite. Il 44enne ha raccontato di essersi immediatamente pentito di quel gesto “alla traditora” e di quel coltello – che stava usando per tagliare la carne prima della lite in cucina – con cui si è avventato sul ristoratore, 40 anni. Il motivo della lite? Come emerso anche dai racconti della strada, il suo contratto in scadenza e la notizia del mancato rinnovo deciso dalla vittima, con cui pare che i rapporti lavorativi ormai fossero deteriorati. Ma tanto è bastato per farlo reagire con violenza, come avrebbe già fatto in passato tanto da essere sotto processo per un fatto simile. Altro particolare a cui il tribunale della strada ha voluto dare, nella rabbia, un peso diverso da quello di via XIV Settembre.
E giovedì sera, mentre il cuoco subito dopo l'aggressione ha chiamato in lacrime il suo legale, la vittima – erano circa le 19.30 – è fuggita perdendo tantissimo sangue da via della Luna verso corso Vannucci.