Spoleto, postina non consegna 3000 lettere: le teneva con sé in casa e nell'auto

Spoleto, postina non consegna 3000 lettere: le teneva con sé in casa e nell'auto
di Ilaria Bosi
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Giovedì 14 Aprile 2022, 07:21

Più di tremila lettere, tra posta ordinaria e raccomandata, accumulate nell'auto privata e all'interno dell'abitazione di una postina. Ha dell'incredibile quanto scoperto dai carabinieri che, allertati dalle Poste, hanno fatto luce su una vicenda che, almeno apparentemente, sembrerebbe priva di logica. Nei guai è finita una dipendente postale che opera nell'immediata periferia cittadina e che per mesi non si capisce per quale ragione non ha distribuito la posta nelle cassette delle lettere, custodendola in delle grosse buste della spesa tra l'auto e l'abitazione. In ballo secondo i primi accertamenti - non ci sono pacchi o corrispondenza con un qualche valore economico da cui la donna avrebbe potuto trarre profitto, anche se il danno causato all'utenza soprattutto per la corrispondenza inviata con raccomandata e mai ricevuta - è stato comprensibilmente considerevole. Stando a quanto è stato possibile ricostruire, le prime anomalie che tuttavia non lasciavano immaginare una situazione del genere - sarebbero state notate già da qualche settimana, con l'ufficio controllo di Poste Italiane che è stato subito attivato. Ma con il passare dei giorni e l'aumentare dei sospetti, Poste Italiane ha allertato i carabinieri, formalizzando quanto stava accadendo. Sono stati poi i militari dell'Arma, al comando del capitano Teresa Messore, a fare il resto.

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La donna è stata monitorata e ieri, durante un controllo stradale, è stata fermata dai militari della stazione di Spoleto nei pressi del deposito postale di Santo Chiodo. L'atteggiamento che la donna ha avuto di fronte ai militari, che fino a quel momento si erano limitati a chiedere i documenti di circolazione, è stato a dir poco sospetto. La postina, infatti, non ha nascosto ansia e nervosismo, soprattutto per le due grandi buste della spesa custodite sui sedili posteriori e da cui spuntavano le buste delle lettere.

A quel punto i militari le hanno chiesto che lavoro facesse e, quando la donna si è qualificata come postina, le hanno chiesto perché custodisse tutta quella corrispondenza nell'auto privata. Da quel controllo è scaturito un ulteriore accertamento, che ha portato alla scoperta di altrettanta corrispondenza all'interno dell'abitazione. In tutto la donna custodiva più di tremila lettere, recuperate, analizzate e riconsegnate alla direttrice della filiale di Poste italiane per la restituzione ai legittimi destinatari. La donna è ora indagata per violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza. Poste Italiane, parallelamente all'inchiesta penale, che dovrà fare il suo corso, ha avviato un'indagine interna, al termine della quale decidere se e quali provvedimenti adottare.

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