Polino, nel paese senza negozi si fa la spesa in trasferta. E il sindaco compra un'auto per raggiungere il market più vicino

A Polino l’ultima bottega alimentare ha dovuto chiudere per i costi troppo alti

Il paese senza negozi, si fa la spesa in trasferta. E il sindaco compra un'auto per raggiungere il market più vicino
di Umberto Giangiuli e Vanna Ugolini
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Giovedì 13 Aprile 2023, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 10:46

Duecentouno abitanti più nove rifugiati ucraini, decine di chilometri di percorsi di trekking e la sfida estiva con il lago di Piediluco per chi ha l’aria più fresca e ventilata anche a Ferragosto. Un paradiso di silenzio e natura, il comune di Polino, il più piccolo della provincia di Terni, in Valnerina, che, però, è rimasto senza negozi. L’ultima bottega alimentare ha chiuso qualche settimana fa: troppi costi da sostenere con l’aumento del prezzo delle bollette. E l’incubo dello spopolamento, l’ombra nera che si allunga sui tanti piccoli comuni ancorati sulle montagne dell’Appennino, si è fatto ancora più concreto. Polino, però, è riuscito a vincere anche questa battaglia: è arrivata in paese un’auto furgonata, ottenuta con i fondi europei: un grande pick up grigio scuro che sarà utilizzata come auto di comunità. Il sindaco Remigio Venanzi ne va orgoglioso perché quella conquista la definisce «il primo progetto pilota per i paesi montani: l’auto di tutto il paese. Servirà per portare le persone che abitano a Polino a fare la spesa nei negozi di alimentari dei comuni vicini». E se a Polino la gente è abituata a farsi il pane in casa e sopravvive grazie a molta altra autoproduzione alimentare, il pick up è stato visto, comunque, come una specie di benedizione. «Tengo a precisare – chiarisce il primo cittadino - che l’automobile, di proprietà del Comune, non ci è costata niente, grazie ad un contributo riservato ai centri montani, dopo aver presentato un progetto alla comunità europea».

PROVVISTE GARANTITE

Così per gli abitanti di Polino la spesa settimanale è assicurata. Il comune più vicino è Arrone, che ha un paio di supermercati molto ben forniti, dunque ci sarà la possibilità di comprare tutto quello che è necessario per le esigenze quotidiane. «Pensiamo di fare almeno quattro viaggi a settimana - riprende Venanzi - I cittadini potranno usufruire gratuitamente del mezzo, tutti senza distinzione, ovviamente con una particolare attenzione per chi vive da solo». L’idea del Comune è quella di assegnare l’automobile alle associazioni che fanno volontariato sul territorio, visto che ora ci sarà bisogno di un autista che di certo non può essere dipendente dell’amministrazione comunale.

Il risultato comunque è già assicurato: un’auto che può viaggiare tranquillamente anche quando nevica rappresenta da queste parti una garanzia in più in caso di altre necessità. Il sindaco Venanzi, però, non si rassegna proprio alla chiusura del negozio di alimentari e fa di tutto per trattenere le persone nel suo borgo: «Abbiamo ristrutturato mura, castello, la fontana del Seicento. E rappresentiamo un baluardo per la vita della montagna».

 

IL PROGETTO

In estate Polino si popola di turisti e di bambini che, come forse succede sempre più raramente, vengono a passare parte delle vacanze dai nonni. Esiste un altro progetto in fase piuttosto avanzata per la realizzazione di uno spaccio proprio nel borgo. Anche in questo caso a costo zero per il bilancio del comune, alla luce delle sovvenzioni europee: i nuovi fondi permetteranno di acquistare il locale, attrezzandolo e mettendolo a disposizione di chi ne farà richiesta. Ovviamente a determinate condizioni, in modo da avere comunque un punto di rifornimento in paese per i prodotti di prima necessità. «L’idea è quella di affidarlo a una coppia di profughi ucraini a cui stiamo dando ospitalità. Hanno manifestato l’intenzione di restare qui e la gestione di questo spaccio potrebbe essere un nuovo inizio per loro, l’opportunità di integrarsi meglio e sentirsi parte della nostra comunità: in questo modo sono invogliati anche ad imparare bene l’italiano». Storie di frontiera, dove i grandi cambiamenti che attraversano anche piccoli luoghi come questo, parlano, soprattutto, di umanità.

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