Perugia, violenza di gruppo in piscina: il Riesame tiene in carcere il presunto stupratore

La piscina di Ponte San Giovanni
di Enzo Beretta
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Martedì 6 Febbraio 2024, 09:07 - Ultimo aggiornamento: 09:42

Rigettata dal tribunale del Riesame di Perugia l’istanza di scarcerazione avanzata dal 25enne accusato di aver stuprato quest’estate una giovane di 21 anni vittima di una violenza sessuale di gruppo subìta nella piscina chiusa di Ponte San Giovanni. Le motivazioni verranno depositate dai giudici Alberto Avenoso, Lidia Brutti ed Emma Avella entro i prossimi 45 giorni. L'avvocato Vincenzo Bochicchio che difende l'indagato dopo aver letto il provvedimento ricorrerà in Cassazione contro la decisione dei giudici del capoluogo umbro per provare a far tornare in libertà il suo cliente che è attualmente detenuto nel carcere di Vocabolo Sabbione a Terni. La difesa insiste sulla consensualità del rapporto tra l'indagato e la persona offesa: in aula il legale ha spiegato che i due avevano fatto sesso alla sagra e non in piscina, luogo nel quale - secondo Bochicchio - «non c’è prova della presenza del mio assistito che non è stato riconosciuto dalle ragazze».

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia l’indagato (difeso dall’avvocato Vincenzo Bochicchio) ha spiegato al giudice di aver avuto un rapporto consensuale con la persona offesa alla sagra di Ponte Pattoli e di non essersi recato alla piscina di Ponte San Giovanni – luogo dello stupro – bensì di aver raggiunto quella notte la sua fidanzata a casa.

La difesa ha insistito sul fatto che «non c’è la prova della presenza del cellulare dell’indagato in piscina». Secondo il gip, però, «la circostanza è solo parzialmente esatta»: emergono dubbi a proposito del fatto che l’indagato possa aver «spento il cellulare o abbia avuto con sé un’utenza non nota alle forze dell’ordine». Nel frattempo il pubblico ministero Giuseppe Petrazzini che coordina le indagini chiede al gip l’audizione della persona offesa mediante la formula dell’incidente probatorio.

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