Perugia, una cura da cavillo
contro il mal di pancia di Medicina

Perugia, una cura da cavillo contro il mal di pancia di Medicina
di Salvo Santamaria
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Martedì 4 Novembre 2014, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 13:35
PERUGIA - Speriamo che la tiritera sulla Gastroenterologia perugina non sia lo specchio della Sanità umbra, altrimenti occorrerà inneggiare alla santa di Lourdes per tracciare una rotta. Ahinoi, affinché il futuro degli ospedali di Terni e Perugia sia radioso occorre prima curare il mal di pancia del reparto rimasto orfano del professor Morelli.



Dopo l'esordio ingenuo di Baldelli, delegato dell'Ateneo incaricato a discutere con i volponi dell'ente pagatore (Regione e Azienda ospedaliera) e il necessario pronto intervento del rettore Moriconi per spiegare crudo al direttore generale Orlandi e alla presidente Marini la necessità di un accordo con l'Università, il weekend ha portato consiglio.



Per dimostrare la volontà di proseguire a tutte le nomine della sanità ospedaliera e universitaria (malattie infettive a Terni va Francisci al posto di Frongillo e Dermatologia a Perugia dove esce Lisi per Stingemi, tanto per dire) pare sia stata trovata una terza via utile a curare l'ulcera dell'ospedale un tempo chiamato Silvestrini. Il Maalox ha il perimetro della terza ipotesi: non più il tandem Fiorucci (universitario) e Clerici (ospedaliero), come desiderava il candido Baldelli, non più il superchirurgo Noja da solo a capo di tutto il reparto.



La terza via era stata già pronunciata dal rettore prima della discesa in trincea e sta bene anche a Orlandi perché vuole Bassotti (universitario) e Clerici (ospedaliero). La novità è cavillosa, ma utile: oltre ai due prescelti, una terza figura tutta universitaria trasversale alle due.



Il suo nome è misterioso (e neanche decisivo), ma l'accordo potrebbe sganciare lo stallo gastrico dalla sua buffa misura, calmare i nervosismi dei Mazarino e far ripartire la trattativa sulla convenzione tra Università e Regione salvandola bruciore di stomaco e dal ridicolo.
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