Nella camera di consiglio di martedì scorso, la prima sezione del Tar umbro (composta da Raffaele Potenza, Paolo Amovilli ed Enrico Mattei) ha accolto la richiesta di sospensione del concorso e dei provvedimento a seguito emessi (dal bando alla determina dirigenziale di adozione) compensando tra le parti le spese di questa prima fase di giudizio. Il destino del concorso si conoscerà quando il ricorso sarà trattato nel merito, ovvero nell’udienza pubblica fissata il 19 dicembre prossimo. Con la stessa ordinanza, i magistrati amministrativi hanno invece “bocciato” l’eccezione di inammissibilità del ricorso avanzata dalla Regione per «mancata notifica ad almeno uno dei controinteressati».
I sette ricorrenti, rappresentati dall’avvocato Lietta Calzoni, contestano l’indizione della nuova selezione, bandita dalla Giunta, esistendo già una graduatoria per un precedente concorso (indetto dal Consiglio regionale il 19 luglio). Nel ricorso, quindi, si chiede di «riconoscere la priorità dell’utilizzazione e scorrimento» di tale lista obbligando l’ente, per le nuove assunzioni, ad attingervi. Nel ricorso, si eccepiscono eccesso di potere e la violazione di alcuni articoli del regolamento regionale dei concorsi.
Per la cronaca, per i 34 posti in ballo (metà dei quali riservati ai precari della Pubblica amministrazione) sono in gioco migliaia di domande di aspiranti impiegati regionali.
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