Un quantitativo che, secondo quanto dicono gli investigatori, sarebbe potuto diventare sul mercato almeno il doppio. Il blitz è scattato all'aeroporto di Pisa con gli agenti pronti a seguire la ragazza appena scesa dall'aereo e salita su un'auto condotta da due tunisini, uno dei quali è il marito di lei.
I poliziotti hanno seguito l'auto fino all'Umbria, entrando in azione e fermando l'auto quando le condizioni lo hanno reso possibile vista la delicatezza della situazione perchè oltre alla donna incinta nell'auto c'era anche il figlio di due anni primogenito della coppia.
Per la ragazza è scattato subito il fermo, ed ora è agli arresti domiciliari. Per i due non è stato possibile procedere immediatamente al fermo, ma i poliziotti non si sono arresi e dal 28 agosto (giorno del blitz) attraverso attività tecniche e ricostruzioni sono giunti a stabilire che la droga trasportata dalla ragazza era per l'attività di spaccio dei due. Così ecco l'ultima fase del blitz: i due sono stati arrestati, il marito della donna era con lei in un appartamento perugino, l'altro era scappato a Parma.
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