Lasciando la strada tortuosa delle divisioni improntate alla casualità della Sisal (madre del Superenalotto), gli uffici del ministero della Giustizia partoriscono l'ultima versione delle circoscrizioni giudiziarie, ossia le sedi dei processi. Pronti? Dimenticate la versione precedente e ascoltate, tanto è facile: non solo Orvieto in cambio della chiusura del suo tribunale avrà la sua sezione distaccata, non solo Paciano, Piegaro e Città della Pieve eviteranno la ridicola competenza di Terni per tornare nell'alveo di Perugia, non solo Marsciano e Deruta assegnate a Spoleto torneranno nell'ambito perugino, ma anche Todi avrà una nuova geografia legata al capoluogo di regione.E Spoleto, con i suoi dubbi esistenziali legati al bacino d'utenza fissato da una circolare che vincola l'esistenza di un Tribunale a minimo centomila cittadini (da qui gli accorpamenti), come finirà? Se la caverà bene, perché quel limite basterà abbassarlo o comunque trovare un modo per interpretare meglio quella circolare. Il riassetto ultima versione era atteso ieri in consiglio dei ministri, ma un motivo tecnico lo ha rimandato a mercoledì prossimo. Fonti vicino al ministro Cancellieri assicurano: stavolta non si cambia, la versione buonsenso rimarrà intatta. Certo, manca una settimana per sapere se davvero il legislatore smetterà di andare ostinatamente contro la natura geografica. Ma la conferma dell'ultima versione renderà anche la legge chilometrica uguale per tutti. Dando finalmente un senso alla Giustizia, ma anche alla Grazia
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