«In giro e non in corsia, condannate
tutti gli assenteisti dell'ospedale»

«In giro e non in corsia, condannate tutti gli assenteisti dell'ospedale»
di Egle Priolo
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Lunedì 11 Novembre 2013, 21:56 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 11:53
PERUGIA - Hanno rubato ore di lavoro in ospedale, si sono sostituiti gli uni agli altri per timbrare i cartellini, si sono allontanati dall’ospedale senza permesso. C’ chi ha svolto attivit privata mentre doveva essere in corsia e chi ha fatto ordini falsi di presidi chirurgici. Condannateli tutti.

Si avvicina all’atto finale l’inchiesta sugli assenteisti in ospedale, con le richieste di condanna firmate dal pm Giuseppe Petrazzini per accuse che vanno dal falso alla truffa aggravata fino alla sostituzione di persona. Si parla di assenze anche di 20 minuti, ma per il pm c’è da punire un sistema che ha fatto trovare i badge personali nel possesso di altri professionisti, a dimostrazione di un «accordo permanente». I carabinieri li hanno filmati mentre i cartellini venivano timbrati da colleghi «pianisti». Con il pm che ha chiesto al giudice Daniele Cenci le seguenti condanne: 2 anni, 3 mesi e 20 giorni per la caposala Luciana Rafia (difesa da Chiara Lazzari e David Brunelli, l’unica accusata per gli ordini di presidi chirurgici poi abbandonati anche nei corridoi), 1 anno e otto mesi per Luca Rossi, 1 anno per Gino Proietti Di Manici, Luciano Brugnoni, Fabiola Rosati e Claudio Mezzanotte, 10 mesi per Marzia De Blasis, Aldo Patriti, Angela Cardaccia e Amedeo Moretti, 11 mesi per Patrizia D’Alessandro, Massimo Piccirilli e Mario Biancifiori, 9 mesi per Marcella Ceccarelli, Daniela Baracchi e Giuseppe Pino, 7 mesi per Ilaria Fanali, 7 mesi e 15 giorni per Simona Bernardini, 6 mesi per Susanna Ceppitelli, Paola Anderini e Lucia De Martis, 5 mesi per Ubaldo Moretti e Antonella Repetto, 2 mesi per Abdolreza Hosseini Karimi. Le difese (gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Antonietta Confalonieri, Francesco Falcinelli, Franco Libori, Nicola Di Mario, Giuseppe Caforio, Luigi Egidi e Giancarlo Viti) hanno chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Prossima udienza venerdì 22.
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