«Caos tribunali, il centro di Perugia
entro il 2014 pronto a ospitare le sedi»

La sede degli archivi comunali che ospiterà il tribunale civile a Balanzano
di Egle Priolo
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Domenica 15 Settembre 2013, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 19:56
PERUGIA - Il Comune non si mai fermato proprio per limitare i disagi. Siamo al lavoro da un anno e gli uffici in centro saranno pronti entro il 2014. Nonostante i rimborsi dal ministero non arrivino dal 2011.

È un fiume in piena Livia Mercati, l’assessore comunale al bilancio che da un anno ha in mano la pratica sulla riforma delle sedi giudiziarie entrata in vigore ieri. «Perché deve essere chiaro che la riforma avviene sulle spalle dei Comuni accorpanti, dal punto di vista logistico e finanziario», spiega l’assessore. Che non ci sta a far passare l’amministrazione per «inerte» come potrebbe emergere dai colpi di coda delle polemiche legate ai traslochi degli uffici giudiziari (il domino piazza Matteotti - via Baglioni - via Angeloni) e dalla necessità di aprire alle udienze civili la sede degli archivi comunali di Balanzano. «Un capannone? Macché - attacca Mercati -. È nuovo e tecnologicamente all’avanguardia, una struttura con i controfiocchi. Da fuori magari non rende, ma nessuno si sarebbe sognato di proporla se non fosse stata idonea. E comunque è una soluzione ponte, temporanea, finché non saranno finiti i lavori di trasferimento nei locali del centro».

E mentre intanto gli avvocati confermano lo sciopero delle camere penali dal 16 al 20 settembre per la riforma della giustizia, l’assessore ricorda l’impegno dell’amministrazione: magari non si è pronti (economicamente parlando) per una cittadella giudiziaria, ma il progetto è di riportare tutto il settore giustizia in centro. «La tempistica è lunga perché si parla di tre spostamenti (per cui spendiamo 200mila euro) - chiarisce - più la sistemazione dei luoghi per ospitare le nuove funzioni. In più il cronoprogramma è stato condizionato da scelte difficili e complesse, basti pensare a quante riunioni sono state fatte con la Commissione manutenzione. Ora è tutto pronto, stiamo imbastendo i contratti, sono arrivati i progetti, ma prima si deve approvare il bilancio». Passaggi burocratici ma soprattutto legati alle norme da seguire. «Servire il sistema giustizia è un dovere dei Comuni per cui noi spendiamo 2 milioni l’anno - spiega -. Ma il ministero prima aveva 200 milioni per i rimborsi alle amministrazioni, ora solo 77: noi facciamo l’impossibile ma se non ci sono soldi non si dica che i ritardi eventuali siano imputabili all’inerzia del Comune».

Che persegue un progetto ambizioso che però dipende sempre dal ministero della giustizia. «Il palazzo Rossi Scotti è sottoposto al vincolo di essere utilizzato come sede giudiziaria: abbiamo chiesto al ministero di svincolarlo, così da metterlo in vendita. Con l’impegno che tutto il ricavato sarà impegnato per l’edilizia giudiziaria: con quei soldi - spiega Mercati - faremo tutti i lavori che ci servono, facendo tornare tutti gli uffici in centro e in locali di proprietà, invece di pagare affitti, come per la sede del giudice di pace in via Angeloni che ci costa 60mila euro. Il programma a medio termine è questo: soddisfare le esigenze della giustizia. Ma ci vogliono i fondi e gli svincoli». Come per il carcere di piazza Partigiani: vuoto, in odore di fatiscenza, ma al momento inutilizzabile. Ambizione, impegno e un’ultima battuta. «Il mercato coperto per il settore giustizia come chiede il presidente De Nunzio? Siamo disposti a tutto, se il ministero è disposto ad investire...».
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