Negozi, affitti doppi
dei prezzi di mercato

Uno scorcio di corso Vannucci
di Luca Benedetti
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Giovedì 20 Marzo 2014, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 19:02
PERUGIA - Silenzio, parlano i numeri. E sono numeri che fanno paura. Quegli stessi numeri utili per capire come il mercato immobiliare in citt, soprattutto in centro storico, abbia fatto passi indietro da brivido e che, inevitabilmente, portano a chiedersi se la realt immobiliare, per chi ha propriet e mattone, torner mai ad essere quella pre crisi.

Date e cifre le racconta Francesco Centamori, titolare di Prima Intermediazioni Immobiliari, agenzia di compravendite e locazioni, che ha condotto un’indagine relativa all'andamento del mercato immobiliare degli affitti sia dei locali commerciali, sia di quelli ad uso ufficio. «Bisogna capire - dice Centamori - che, attualmente, le trattative di mercato sono differenti rispetto a dieci anni fa, ciò comporta, che da un lato le cifre che si ottenevano in passato non sono più riscontrabili, e che, coloro che intendono affittare un locale commerciale dall’altro devono, inevitabilmente, ridimensionare le proprie aspettative economiche, prendendo atto del difficile momento che la nostra città, e prima ancora il nostro Paese, stanno attraversando».

I numeri sono impietosi e, l’unico vero spazio commerciale del capoluogo a non aver ceduto il passo alla crisi che morde e che non accenna a fare un passo indietro, è proprio Corso Vannucci che, nonostante tutto, può ancora vantare un proprio appeal, mantenendo i prezzi a livelli più elevati, seppure anche qui spesso ribassati. E, a proposito di numeri, si deve sottolineare che il confronto sui costi non può essere fatto in valore assoluto e l’unico metro con cui misurare i morsi della crisi, è quello del valore al metro quadro. «Succede - prosegue Centamori - che se prima della crisi, il valore di un immobile in locazione in alcuni casi estremi poteva raggiungere i 35/40 euro al metro quadrato, ora questo valore può essere anche del 50% in meno o ancora inferiore in alcuni casi ed in particolari zone. In altre parole, oggi, stante la difficile situazione economica, il valore che il mercato è in grado di assorbire scende a 15/20 euro al metro quadrato». Ed è proprio il mercato a seguire meccanismi spesso privi di una logica apparente. Capita, infatti, di assistere a situazioni di squilibrio tali che, locali commerciali distanti pochi metri e con caratteristiche similari, presentino valori di locazioni differenti anche di del 50% o situazioni in cui i locali rimangono chiusi per anni. Cioè da quando la crisi ha iniziato a picchiare, nessuno si è più rialzato. Così succede che l'offerta non riesce ad adattarsi ai prezzi che la crisi ha imposto e si assiste a uno stallo tale che per un negozio che chiude, non ce n’è un altro che apre ma, addirittura, un altro che chiude. E a farne le spese in misura maggiore, sarebbero via Bonazzi, via dei Priori e via Alessi.

«Tra l’altro - spiega Centamori - credo che la chiusura di un’attività commerciale, abbia un effetto negativo sul centro storico, che supera, paradossalmente, anche le conseguenze legate al calo dei residenti. Si intuisce, infatti, che con la chiusura di un'attività commerciale si innesca una spirale negativa che porta a ridurre l'offerta, producendo, quindi, un calo di interesse per il centro».

Pesante anche la situazione degli spazi per gli uffici. Secondo una stima di Prima Immobiliare (stima in difetto) sono liberi più di 2mila metri quadrati di uffici nel quadrilatero dell’Acropoli
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