Perugia e i rabdomanti
della connessione internet

Perugia e i rabdomanti della connessione internet
di Egle Priolo
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Lunedì 9 Marzo 2015, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 13:24
PERUGIA - È notte. Piove. Ci sono scarsi due gradi Celsius. Lui, incappucciato e stretto nell'abbraccio delle sue mani nei jeans, attraversa la strada di fretta. I due agenti si guardano negli occhi.

Uno abbassa il finestrino. «Ehi, scusa. Dove vai?». «Fatti miei». L'auto della volante non lo impressiona per nulla. Giovane e spavaldo. «Ricominciamo. Dove vai? I tuoi genitori sanno che sei in giro alle due e mezza di notte?». «E a te che interessa?». Gli agenti sempre più perplessi e le sue mani sempre più ficcate nei jeans. «Comunque vado a rubare internet. Perché non si può?». «Rubare cosa??». «Ho finito il credito e vado a rubare la connessione all'albergo laggiù. Devo chattare con i miei amici per organizzare il pomeriggio di domani in centro. I miei dormono e tu che vuoi? Mica è reato». Storia vera finita nello sguardo sconcertato dei poliziotti mentre il ragazzo, appena ventenne, si allontana con lo smartphone che punta verso l'insegna dell'albergo. Un rabdomante di internet. Ladro di connessione, per un crimine senza vittime, se non i clienti delle strutture che offrono il wi-fi libero e si vedono succhiare la potenza del download. E lo fanno in tanti, perchè la connessione offerta dal Comune è limitata in tempo e segnale o perchè le tacche verdi del wi-fi senza lucchetti danno quel brivido del gratis che dà più gusto a scrivere così all' amico in Australia. E allora li vedi a mangiare un calzone freddo perchè in quel bar internet almeno è gratis. O stare ore fuori da quel pub in cui non si entra da dieci anni. Rabdomanti alla ricerca della connessione. A girare col tablet per antenna come si faceva nei Novanta con lo StarTac.
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