Caccia ai balordi. Perché la cosa non finisce e non può finire con la scoperta di una chat sui social network in cui si segnalano i posti di blocco di polizia, carabinieri e finanza.
Cinquemila e più persone che in tempo reale sono informate su controlli e attività delle forze dell’ordine: dietro quell’armeggiare troppo nervosamente sullo smartphone da parte di uno spacciatore cinquantenne arrestato in zona Pila dopo un inseguimento a tutto gas, gli agenti della squadra volante hanno scoperto un mondo.
Un mondo che evidentemente funziona al rovescio: invece di segnalare chi compie reati, si segnala chi tenta di prevenirli. Chi tenta di bloccare lo spaccio, o chi cerca di evitare che persone troppo alterate dall’alcol e dalle droghe finiscano per far del male a se stessi e agli altri.
GLI ACCERTAMENTI
Per tutto questo, è partita la caccia ai balordi. A chi ha pensato di mettere in piedi questa chat su Telegram, a chi ha dato un contributo attivo, e anche a chi di questo contributo ne ha approfittato perché ha qualcosa da spacciare o non vuole essere rintracciato. Si dice anzi che tra gli ideatori del canale “Segnalazione PG” con più di 5600 partecipanti, dove appunto venivano segnalati i posti di controllo delle forze dell’ordine, ci sia anche uno spacciatore.
Gli accertamenti e gli approfondimenti da parte della polizia sono partiti subito dopo aver bloccato l’uomo in fuga ed averlo beccato con le mani sullo smartphone mentre tentava evidentemente di avvertire la chat e i follower che le cose si stavano mettendo male. Approfondimenti necessari da un lato per porre fine a una forma di comunicazione social che evidentemente non può essere prorogata ulteriormente e che dall’altro si muovono con il codice penale alla mano. Perché anche se non esiste un’ipotesi di reato specifica, gli investigatori e gli inquirenti sono al lavoro per valutare eventuali responsabilità di natura penale. Cose sicuramente non facili da stabilire, ma il rischio per chi ha partecipato alla chat e soprattutto per chi ha effettivamente fornito informazioni o se ne è avvalso potrebbe essere una denuncia per interruzione di pubblico servizio o addirittura per favoreggiamento se persone con pendenze penali possano aver in un qualche modo usufruito proprio delle indicazioni arrivate dalla chat edunque possano essere sfuggiti a potenziali catture da parte proprio delle forze dell’ordine impegnate nei controlli del territorio in funzione anti balordi e criminalità.
CONTROLLI IN CENTRO
Di certo, dal virtuale al reale, c’è che i controlli della polizia non si fermano.
Perugia, chat per segnalare i posti di blocco: caccia ai balordi. Indagine per favoreggiamento
di Michele Milletti
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Lunedì 9 Maggio 2022, 07:28
Anche nel fine settimana appena concluso, dopo il briefing che ha individuato le situazioni da monitorare, gli agenti della questura assieme ai colleghi della polizia locale e dei carabinieri hanno vigilato le vie del centro, al fine di prevenire illegalità e di degrado, con grande attenzione anche agli orari di apertura e somministrazione dei locali.
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