«Noi dedichiamo tanto tempo al divertimento, ma se noi dedicassimo qualche ora a chi soffre faremmo l'esperienza bellissima di incontrare Gesù» ha sottolineato l'arcivescovo e presidente della Cei. «Abbiamo un volontariato attivo - ha aggiunto -, fatto soprattutto di adulti e di anziani, ma sarebbe una cosa più bella, più grande e più benedetta da Dio che i giovani facciano insieme azioni buone come assistere a turno, per tutto l'anno, chi ha bisogno». «La vita umana dal primo istante del proprio concepimento fino all'ultimo respiro - ha evidenziato poi il cardinale -, va sempre accolta, accompagnata, sostenuta e integrata. Si deve fare di tutto per assistere, consolare, attenuare il dolore, ma l'ultimo soffio vitale lo può spegnere soltanto Colui che creandoci l'aveva acceso».
A Perugia la Giornata mondiale del malato è stata celebrata nella chiesa parrocchiale Maria Regina della Pace, a Santa Lucia. Ha visto la partecipazione di diverse centinaia di fedeli all'Eucaristia presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme al vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti e a numerosi sacerdoti, alcuni disabili.
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