Perugia, bloccati in un parcheggio
con 53 chili di droga

Perugia, bloccati in un parcheggio con 53 chili di droga
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Martedì 3 Gennaio 2017, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 17:30
PERUGIA - Dalla Puglia a Perugia con mezzo quintale di marijuana: dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti tre uomini - il presunto corriere e i due «committenti» che lo avrebbero accompagnato a bordo di un'altra auto - arrestati dalla polizia nei pressi del capoluogo umbro, insieme a un albanese, presunto acquirente e destinatario del carico.
L'operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la squadra mobile della questura di Perugia e
la mobile di Bologna. Proprio da Bologna era arrivata nei giorni scorsi la segnalazione di una ipotetica organizzazione per il trasporto dalla Puglia di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente per il rifornimento della piazza dello spaccio perugina.
I successivi controlli messi in atto dalla polizia hanno permesso di risalire ai presunti responsabili.
In un parcheggio di Ponte Felcino i poliziotti hanno sorpreso un uomo alla guida di un'autovettura presa a noleggio nella provincia di Brindisi, mentre si incontrava con tre persone a bordo di un'altra auto, intestata a una donna brindisina. Secondo la ricostruzione della polizia, le persone giunte nel parcheggio erano l'acquirente locale, il corriere della droga e i due committenti del trasporto, che avevano viaggiato a qualche chilometro di distanza dal corriere, facendogli da «staffetta» e contattando l'acquirente per le trattative.
Tutti sono stati bloccati e controllati. All'interno dell'auto del presunto corriere sono stati trovati tre grandi
involucri in cellophane contenenti 53 chilogrammi di marijuana, come risultato dal narcotest eseguito dalla locale polizia scientifica. I rapporti fra i quattro - secondo quanto riferito dalla questura di Perugia - sono stati invece confermati dalle analisi dei telefoni cellulari, che sono stati sequestrati.
Il presunto acquirente locale è un albanese più volte indagato in passato e già condannato a cinque anni per reati compiuti in Puglia (tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione). Il presunto corriere è un pregiudicato di Fasano (Brindisi) ed i «committenti» sono due brindisini, padre e figlio, anch'essi già indagati in passato per vari reati.
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