Perugia, abusi e liti per i terrazzini:
l'edilizia non va in crisi davanti al Tar

Perugia, abusi e liti per i terrazzini: l'edilizia non va in crisi davanti al Tar
di Egle Priolo
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Martedì 10 Febbraio 2015, 21:09 - Ultimo aggiornamento: 21:10
PERUGIA - Una regione piccola, ma dal «contenzioso nutrito». Con tre magistrati a decidere su circa 350 ricorsi all’anno solo per controversie tra cittadini e pubbliche amministrazioni.

Un’attività cospicua e complessa quella del Tribunale amministrativo regionale, in base ai dati forniti dal presidente Cesare Lamberti in apertura dell’anno giudiziario. Con un arretrato effettivo di circa mille fascicoli (1700, con i casi di equa riparazione), che i tre magistrati, supportati da uffici «efficienti e motivati», cercano di smaltire anche tramite udienze straordinarie. Con un occhio alle riforme che «possano aiutare lo sveltimento» delle pratiche, tagliando «quei lacci e lacciuoli» che ancora affossano burocrazia e giustizia.



Problemi di vicinato. Giustizia richiesta soprattutto per materie di edilizia: terrazzini che danno fastidio ai vicini, abusi o costruzioni che creano problemi a chi abita accanto. Così «l’edilizia - fa di conto Lamberti - rimane la materia con i maggiori ingressi, 108 ricorsi. Staccata di varie lunghezze dagli appalti e dal pubblico impiego, rispettivamente con 37 e 36 ricorsi».

Numeri relativi allo scorso anno e che, per appalti («pochi ma tosti») e pubblico impiego, dimostrano che «continua la stagnazione registrata negli anni precedenti, cagionata dall’incertezza della giurisdizione e dal costo del processo - dice il presidente del Tar - assolutamente sproporzionato all’entità delle questioni trattate». Stagnazione anche per l’economia, come dimostrano «i 29 ricorsi in meno nelle autorizzazioni e concessioni: 31 nell’anno corrente dai 60 e 86 di quelli precedenti».



La sicurezza. «Resta positivo - sottolinea Lamberti - il bilancio nell’area sociale, caratterizzato da un incremento di 15 ricorsi in materia di sicurezza pubblica rispetto ai 24 ricorsi dell’anno precedente e da un decremento dei ricorsi proposti dagli stranieri, passati da 41 a 30, quasi tutti in ambito di emersione dal lavoro irregolare». Diminuiscono anche le controversie legate alla disciplina delle armi che, come per i calo dei ricorsi contro i Daspo, «dipendono dall’ottimo lavoro del questore Gugliotta e del suo predecessore», ha spiegato il presidente. Che si è complimentato anche con gli amministratori pubblici («seri e corretti»), in una provincia molto attiva in ambito ambientale.
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