Ce ne sono anche altre, di migliaia d’euro, ricostruite dai carabinieri del Ros di Cosenza fra canoni d’affitto di appartamenti e quelli transitati su un conto corrente. Tutti soldi che gli investigatori hanno il forte sospetto siano di provenienza sospetta, illecita, mafiosa. È il ramo perugino dell’inchiesta Plinius, che ha portato all’arresto di 38 persone (una a Terni) tra cui il sindaco, assessori e tecnici del Comune calabrese di Scalea, e sequestri per oltre 60 milioni al patrimonio del clan Valente-Stummo.
Le 250 pagine del decreto di sequestro preventivo d’urgenza firmato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ed eseguito venerdì dai carabinieri, raccontano come la storia di uno fra quei tecnici e funzionari comunali, Antonino Amato, sia intrecciata da dieci anni con Perugia.
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