«Zaki cittadino onorario di Perugia? Non lo merita, non può stare assieme alla Montessori». La lettera aperta di Biscotti e il centrodestra pensa alla revoca

«Zaki cittadino onorario di Perugia? Non lo merita, non può stare assieme alla Montessori». La lettera aperta di Biscotti e il centrodestra pensa alla revoca
di Cristiana Mapelli e Michele Milletti
5 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Ottobre 2023, 07:00

«Patrick Zaki non può stare assieme a Maria Montessori tra coloro che hanno acquisito meriti particolari nei confronti della città di Perugia. Gli va revocata immediatamente la cittadinanza onoraria». Valter Biscotti, avvocato dalle mille battaglie processuali e mediatiche, si rivolge al Comune della sua città ma anche a tutte le amministrazioni che hanno concesso la stessa onorificenza al giovane ricercatore egiziano dell’università di Bologna. Riconoscimenti legati alla sua detenzione in Egitto, tra il febbraio 2020 e il dicembre 2021 e successiva liberazione.
Nel mirino le parole di Zaki , che in un post del 7 ottobre si rivolge al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu come un «serial killer» dopo gli attacchi nella striscia di Gaza in risposta ai raid palestinesi.
LETTERA APERTA 
Tornando a Biscotti, in quella che definisce una «lettera aperta» a Palazzo dei Priori, il legale impegnato nei comitati pro Israele sostiene come Zaki abbia fatto «delle dichiarazioni inaccettabili. Ora sta correggendo in parte il tiro (il riferimento è a un altro post del giovane in cui si definisce «contro la violenza...pro Palestina e non Hamas», ndr) ma a mio avviso la sostanza non cambia. «Non una parola di condanna - afferma l’avvocato Biscotti - sulle migliaia di missili su Israele e sui rapimenti di centinaia di ragazzi da parte dei terroristi palestinesi. Dì pure quello che ti pare, ma non come cittadino onorario di Perugia».
«In queste ore - continua il legale - ho avuto tantissime attestazioni da parte di amici della comunità israeliana. Mi hanno ringraziato perché questa e altre iniziative gli fanno capire che non sono soli. Zaki non dico che avrebbe dovuto esprimere gratitudine, visto che liberarlo è stato un dovere istituzionale, ma almeno in questo caso una parola di condanna e di comprensione penso proprio di sì. Per questo chiedo con forza di prendere in considerazione la revoca della cittadinanza onoraria. Non può stare assieme a Maria Montessori e gli altri». 
LA DELIBERA 
L’atto del consiglio comunale perugino viene deliberato quando ancora Zaki è in carcere. È il 19 aprile 2021 e l’assemblea viene svolta da remoto visto che siamo in piena pandemia. Dagli atti di quel giorno si evince come non risultino presenti solo il sindaco Andrea Romizi e Cristina Casaioli.
La discussione verte sulla concessione della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki considerato che, si legge, «è in stato di detenzione preventiva, che la stessa si sta prorogando ripetutamente e potrebbe rimanere in carcere ancora molto tempo». Inoltre Zaki, è scritto ancora nella delibera «si è speso anche per l’affermazione dei diritti delle minoranze, come le comunità cristiane cacciata dal nord del Sinai a causa dell’avanzata dello stato islamico». 
Insomma, il consiglio comunale in quella seduta ritiene di «attribuire la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki riconoscendo nella sua figura i valori di libertà di studio, libertà di pensiero e libertà alla partecipazione pubblica proprio della città di Perugia, di questa amministrazione e delle istituzioni che la rappresentano». E lo ritiene in modo convinto, dal momento che alla fine saranno 24 i voti favorevoli e cinque gli astenuti, e cioè i rappresentanti della Lega.

LE REAZIONI

Revocare la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki. Cosa ne pensa chi, due anni fa, ha votato la proposta a Palazzo dei Priori? A partire dalla Lega che si era astenuta contro i 24 voti favorevoli. Sentito il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni conferma come «una richiesta di revoca, non avendola votata, non ci mette in difficoltà». 
«Fu da una mia iniziativa – spiega Giacomo Cagnoli (Forza Italia) - che nacque l’idea di concedere la cittadinanza onoraria a Zaki per quello che rappresentava la sua ingiusta prigionia, ma dalla sua liberazione, molte sue dichiarazioni e comportamenti sono andati in una direzione profondamente diversa da quello spirito che rappresentava. Credo che dovremmo valutare seriamente la revoca della cittadinanza onoraria proposta da Biscotti». 
Posizione netta, quella di Michele Nannarone(Fratelli d’Italia): «Alla luce degli ultimi sviluppi, credo che sia opportuno valutare in maniera serena la posizione per capire se ci sono gli estremi per una revoca». Anche dai banchi di Tesei Presidente per l’Umbria, Francesca Renda propone «una mozione che rimetta in discussione l’approvazione della cittadinanza onoraria». Valutazione necessaria anche per Nicola Volpi del gruppo misto: «In quel momento storico era giusto fare quanto abbiamo fatto, ad oggi la cosa va rivista». 
Per Francesca Tizi (M5s) «la democrazia è consentire agli altri di poter esprimere le proprie opinioni, anche quando non si è d’accordo o dalla stessa parte. Come sta accadendo in questa vicenda in cui la cittadinanza onoraria di Patrick Zaki non può essere oggetto di discussione». 
E poi c’è chi conferma le scelte fatte in passato. Come il Pd e Idee Persone Perugia con i capigruppo Sarah Bistocchi e Fabrizio Croce. «La richiesta di ritirare la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki ci sembra fuori luogo e fuori tempo massimo: le manifestazioni, di qualsiasi tipo, a favore dello studente egiziano sono anche e prima di tutto una difesa del principio di libertà di espressione. Che va tutelata sempre e non a seconda delle posizioni sulle singole questioni. Anche per questo, non ci sentiamo di condividere la strampalata richiesta dell’avvocato Biscotti. Peraltro, tale decisione del conferimento del riconoscimento derivava da un ordine del giorno bipartisan approvato ormai quasi 3 anni fa, primi firmatari i consiglieri di maggioranza, poi approvato a larghissima maggioranza. L’ordine del giorno è un atto amministrativo che impegna il sindaco e la giunta, perciò sarà interessante capire cosa pensano loro di questa richiesta che arriva da un personaggio politico a loro molto vicino». 
E poi c’è chi non ha risposto e chi, come Massimo Pici (Perugia Civica) e Francesco Vignaroli (Progetto Perugia) che hanno preferito il no comment. 

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