Papa Francesco agli scout Agesci di Foligno: «Cari ragazzi, siate gioiosi testimoni del Vangelo, costruttori di ponti e mai di muri, mai!»

Papa Francesco agli scout Agesci di Foligno: «Cari ragazzi, siate gioiosi testimoni del Vangelo, costruttori di ponti e mai di muri, mai!»
di Giovanni Camirri
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Giovedì 16 Novembre 2023, 08:33

FOLIGNO - “Accolgo con affetto gli Scout Agesci di Foligno – fanno rumore, questi –, insieme con i ministranti e il gruppo della pastorale vocazionale, accompagnati dalle famiglie. Cari ragazzi, vi esorto ad essere coraggiosi protagonisti negli ambienti in cui vivete; siate soprattutto gioiosi testimoni del Vangelo, costruttori di ponti e mai di muri, mai!”. Lo ha detto ieri, nel corso dell’udienza generale, Papa Francesco. Da Foligno è partita una delegazione della Diocesi composta da 450 persone. Di questi 150 erano scout. Il saluto del Santo Padre è arrivato la termine dell’udienza generale nell’ambito del saluto rivolto ad alcuni gruppi di giovani presenti, tra i quali, appunto, gli Scout Agesci di Foligno, insieme con i ministranti e il gruppo della pastorale vocazionale, accompagnati dalle famiglie. Nell’occasione uno degli scout folignati ha donato al Papa il fazzolettone dell’Agesci. “Cari fratelli e sorelle – ha esordito il Santo Padre -, buongiorno! Dopo aver incontrato diversi testimoni dell’annuncio del Vangelo, mi propongo di sintetizzare questo ciclo di catechesi sullo zelo apostolico in quattro punti, ispirati all’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, che in questo mese compie dieci anni. Il primo punto che vediamo oggi, il primo dei quattro, non può che riguardare l’atteggiamento da cui dipende la sostanza del gesto evangelizzatore: la gioia. Il messaggio cristiano, come abbiamo ascoltato dalle parole che l’angelo rivolge ai pastori, è l’annuncio di «una grande gioia» (Lc 2,10). E la ragione? Una buona notizia, una sorpresa, un bell’avvenimento? Molto di più, una Persona: Gesù! Gesù è la gioia. È Lui il Dio fatto uomo che è venuto da noi! La questione, cari fratelli e sorelle, non è dunque se annunciarlo, ma come annunciarlo, e questo “come” – prosegue -è la gioia.

O annunciamo Gesù con gioia, o non lo annunciamo, perché un’altra via di annunciarlo non è capace di portare la vera realtà di Gesù. Ecco perché un cristiano scontento, un cristiano triste, un cristiano insoddisfatto o, peggio ancora, risentito e rancoroso non è credibile. Questo parlerà di Gesù ma nessuno gli crederà! Una volta mi diceva una persona, parlando di questi cristiani: “Ma sono cristiani con faccia di baccalà!”, cioè, non esprimono niente, sono così, e la gioia è essenziale. È essenziale vigilare sui nostri sentimenti. L’evangelizzazione opera la gratuità, perché viene dalla pienezza, non dalla pressione. E quando si fa un’evangelizzazione – si vuole fare ma questo non va – in base a ideologie, questo non è evangelizzare, questo non è il Vangelo. Il Vangelo non è una ideologia: il Vangelo è un annuncio, un annuncio di gioia. Le ideologie sono fredde, tutte. Il Vangelo ha il calore della gioia. Le ideologie non sanno sorridere, il Vangelo è un sorriso, ti fa sorridere – conclude Papa Francesco - perché ti tocca l’anima con la Buona Notizia”.

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