Orvieto, quasi 800 pecore sparite nel nulla da un allevamento: il caso finisce in procura

Il giallo dopo un'ispezione dei veterinari dell'Usl

Orvieto, quasi 800 pecore sparite nel nulla da un allevamento: il caso finisce in procura
di Nicoletta Gigli
3 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Novembre 2023, 07:53

ORVIETO - Quasi 800 pecore sparite nel nulla.

Sotto la lente un grosso allevamento di ovini situato nell’orvietano, al confine con la provincia di Viterbo.

Un mistero su cui ora sono in corso serrate indagini, con le carte messe insieme dai veterinari dell’Usl Umbria 2 che questa mattina arriveranno negli uffici della procura della repubblica di Terni.

Il giallo emerge da un controllo svolto dai veterinari dell’Usl dopo la segnalazione su alcune irregolarità che sarebbero state riscontrate al mattatoio.

Immediato il controllo nell’azienda di ovini, anche perché il servizio veterinario dell’Usl è delegato dall’allevatore ad operare in banca dati.

L’ispezione si svolge con il controllo delle pecore presenti, una ad una, verificando gli identificativi ufficiali.

La conta delle pecore restituisce un dato allarmante. All’appello mancano quasi 800 pecore, che non si sa che fine abbiano fatto.

Non è una sparizione di poco conto in quanto ci sta di mezzo la sicurezza alimentare perché lo stabilimento pare produca agnelli e latte e in questa situazione manca totalmente la tracciabilità dei capi mancanti.

La legge su questo non ammette errori.

Gli ovini sopra i sei mesi destinati alla riproduzione vanno identificati singolarmente con l’applicazione di due identificativi di cui uno elettronico e registrati in banca dati dall’organismo delegato su dichiarazione dell’allevatore.

Leggi ferree anche per prevenire la Tse, l’encefalopatia spongiforme che si può trasmettere all’uomo.

Ogni allevatore deve comunicare l’eventuale smarrimento degli ovini, allegando la denuncia sia in caso di morte che di furto degli animali entro 48 ore dall’evento. In caso di morte di animali con età superiore a 18 mesi l’allevatore deve comunicare l’evento al servizio veterinario per procedere al prelievo secondo il piano Tse.

Anche la morte per attacco da lupi va comunicata e lo smaltimento delle carcasse deve avvenire attraverso ditta autorizzata.

Al controllo l’allevatore non sarebbe stato in grado di dare una spiegazione plausibile a quello che appare un mistero.

Difficile pensare che sia possibile non accorgersi che dal recinto sono spariti quasi 800 capi. Eppure ogni anno viene fatto il censimento e comunicato alla Usl per l’inserimento dati.  I controlli sugli allevamenti sono serrati, nell’orvietano come altrove.Sono pianificati all’inizio dell’anno in base alla categorizzazione del rischio, tra cui l’elevato numero di animali detenuti, sempre per prevenire i rischi legati alla sicurezza alimentare.

All’esito dell’ispezione l’allevatore ha dovuto mettere mano al portafogli. Per lui una multa che supera i 225mila euro.

La vicenda però non finisce qui. Ci saranno indagini serrate per chiarire ogni singolo aspetto di questo giallo.

Le carte dell’ispezione col mistero della sparizione di quasi 800 pecore questa mattina saranno consegnate a palazzo Gazzoli, sede della procura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA