Orvieto, la stagione del Mancinelli
dedicata ad Anna Marchesini
«In arrivo due speciali della Rai»

L'attrice orvietana Anna Marchesini
di Vincenzo Carducci
4 Minuti di Lettura
Venerdì 6 Ottobre 2017, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 18:56

“Si alzò la vela e la nave partì”. E’ una frase di un libro di Anna Marchesini che marchia la nuova stagione del teatro Mancinelli di Orvieto presentata giovedì, stagione che è dedicata proprio all’attrice orvietana scomparsa il 30 luglio scorso. La frase è tratta da “Il terrazzino dei gerani timidi” dove la Marchesini descrive così il levarsi del sipario all’inizio di uno spettacolo nella prima e unica volta che da bambina mise piede al Mancinelli. «Mi sembrava doveroso, quasi scontato – dice il neo direttore artistico, Pino Strabioli, anch’egli orvietano - dedicare la stagione ad Anna Marchesini. Su di lei sto lavorando molto e mi emoziono anche quando ne parlo perché, sarà banale, fino a quando le persone sono vive non ci accorgiamo di quanto siano preziose. Sto rileggendo i suoi libri, guardando i suoi filmati anche perché sto preparando due speciali che andranno in onda su Rai 3». Con una serata-tributo alla Marchesini – “Orvieto per Anna” - il 18 novembre (il 19 sarebbe stato il compleanno dell’attrice) si inaugurerà ufficialmente la stagione. Suoneranno per lei gli allievi della scuola di musica di Orvieto e giovani attori orvietani leggeranno passi dei suoi libri. «Sarà una serata semplice – prosegue Strabioli – lei amava moltissimo i giovani e ha insegnato fino alla fine all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico che aveva frequentato». Sul palco del Mancinelli anche i grandi compagni di viaggio della Marchesini nell’indimenticabile avventura del Trio. Tullio Solenghi e Massimo Lopez saranno infatti in scena il 10 marzo con il primo show insieme dopo 15 anni.

TANTI BIG, TRE ANTEPRIME Venti gli spettacoli nel cartellone 2017/2018 con tre prime nazionali: il 3 dicembre “Bukurosh, mio nipote” con Francesco Pannofino ed Emanuele Rossi, il 15 febbraio “Perfetta” di Geppi Cucciari e il 27 aprile “Il caso Signorelli”, uno spettacolo-racconto firmato dal giornalista e scrittore orvietano Guido Barlozzetti sull’incontro eccezionale tra Luca Signorelli, il pittore che dipinse gli affreschi del Duomo di Orvieto, e il padre della psicanalisi Sigmund Freud. Due gli spettacoli dedicati alla memoria: “Mio nonno è morto in guerra” di e con Simone Cristicchi (24 febbraio), e “Chiusa dentro” (26 gennaio) di Barbara Chiesa ispirato al diario di Anna Frank. Nella sezione “CommemorAzioni”, dedicata a temi di carattere civile e sociale, anche “Ferite e morte” (23 marzo), scritto da Serena Dandini e interpretato da Lella Costa, “Il testimone” (16 marzo) con Bebo Storti e Fabrizio Coniglio sulla figura del magistrato Giacomo Ciaccio Montalto ucciso dalla Mafia nell’83, “Per questo mi chiamo Giovanni” (13 aprile) di Attori&Tecnici dedicato a Falcone, “La paranza dei bambini” (6 febbraio) di Roberto Saviano e Mario Gelardi che affronta i temi del bullismo tra i ragazzi della Napoli più difficile. E poi Gioele Dix nel “Malato immaginario” di Molière (25 novembre), Massimo Dapporto con “Un borghese piccolo piccolo” (19 dicembre), Lina Sastri in “Appunti di viaggio” (21 gennaio), Toni e Beppe Servillo nel concerto-recital “La parola canta” (27 gennaio), la comicità “Live” di Paola Minaccioni (4 febbraio), Simona Marchini in “Croce e delizia, signora mia…” (4 marzo), Nicoletta Braschi in “Giorni felici” di Samuel Beckett (6 aprile), Urbano Barberini con “Sulle spine” (20 aprile). Finale con lo stesso Pino Strabioli nell’intervista spettacolo “Wikipiera” con Piera Degli Esposti che torna a teatro dopo quasi 10 anni di assenza.
 



«ORVIETO PIACE AGLI ATTORI» «E’ una stagione molto variegata – spiega Strabioli - andiamo da Molière a Saviano, da Cerami alla Dandini fino a Servillo che è amatissimo e richiestissimo e noi ce lo abbiamo. Abbiamo cercato di scegliere il teatro meno commerciale, quello che non strizza l’occhio alla tv, il teatro che ci piace  Colleghi e amici hanno accettato di venire a Orvieto a costi anche contenuti – prosegue – ma in realtà non ho dovuto faticare molto per convincerli. Il teatro Mancinelli ha una grossa reputazione tra gli artisti, oltre a essere bellissimo ha anche una tradizione. E poi è a un’ora da Roma». La parte artistica della stagione costerà circa 110mila euro su una spesa complessiva di 260mila euro che ha messo in preventivo l’associazione TeMa che gestisce il teatro e che si presenterà, ha ribadito il presidente Stefano Paggetti, anche al nuovo bando emesso dal Comune di Orvieto per la gestione dei prossimi 4 anni. Un bando che potrebbe interessare anche al Teatro Stabile dell’Umbria. “Speriamo di no”, ha detto con il sorriso in conferenza stampa Strabioli che non percepisce nessun compenso per l’incarico di direttore artistico.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA