Narni, nuova Giunta comunale. Morelli escluso, Sinistra Ecologista interviene a gamba tesa: «Dietro l'alibi dei voti, c'è l'appetito dei singoli».

Narni, nuova Giunta comunale. Morelli escluso, Sinistra Ecologista interviene a gamba tesa: «Dietro l'alibi dei voti, c'è l'appetito dei singoli».
di Francesca Tomassini
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Venerdì 8 Luglio 2022, 19:14 - Ultimo aggiornamento: 19:15

NARNI  All'indomani della presentazione della nuova Giunta da parte del sindaco Lorenzo Lucarelli, emergono  malumori e polemiche. In particolare da chi, come la lista Unità per Narni - Sinistra Civica Ecologista, pur facendo parte del campo largo, è rimasto fuori dalla partita del consiglio comunale.

Cinque voti, questo il verdetto matematico delle urne, che hanno sbarrato la strada al capolista Alfonso Morelli. (398 voti  pari al 4,97%). 

Nonostante lo stesso Morelli, ex assessore all'ambiente e capolista di Unità per Narni, proprio ieri avesse diramato un messaggio di commiato dai toni pacati, specificando di aver voluto aspettare l'ufficializzazione dei nuovi assessori prima di esprimersi, oggi il coordinamento della sua lista è intervenuto a gamba tesa proprio sulle modalità di scelta della squadra. «Alla luce della composizione del governo della città -hanno scritto in una nota- la lista Unità per Narni - Sinistra Civica Ecologista esprime profonda delusione per l'esito di questo percorso.

Le scelte compiute ci fanno affermare che oggi  la sinistra non è più rappresentata nel Comune di Narni, sebbene rappresenti il 5% dei votanti.

A partire dalla fase delle Primarie abbiamo contribuito in maniera generosa alla costruzione del perimetro della coalizione  e poi del programma elettorale.

Abbiamo portato un contributo innovativo e d'avanguardia frutto di un'esperienza amministrativa ritenuta d'eccellenza oltre i confini regionali.

Oggi si rischia che questo patrimonio vada perso, soprattutto sui temi dell'ecologia, dei diritti civili e della solidarietà.

Le scelte di questi giorni dimostrano che non esiste più nessun campo largo del centrosinistra, facendo naufragare quello che doveva essere un laboratorio del bene comune. Dietro l'alibi “dei cinque voti mancanti che non hanno permesso di fare eleggere un consigliere” si nasconde l'incapacità di tutelare la coalizione di fronte agli appetiti dei singoli».

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