Addio ad Enrico Gibellieri, ingegnere, ultimo presidente della Ceca (comunità europea carbone e acciaio), grande conoscitore di siderurgia, sindacato ed Europa. Lavorò a lungo anche in Ast. Gibellieri, persona preparatissima ma sempre affabile e disponibile a confrontarsi e a spiegare in modo semplice materie complesse, è morto ieri nella sua casa di Vasanello, in provincia di Viterbo.
Era un profondo conoscitore delle vicende che hanno attraversato le acciaierie ternane, dove più volte aveva organizzato lo Steel Master, il master che faceva il punto su tutte le ultime novità che riguardavano il mondo dell’acciaio e che metteva a confronto i migliori manager delle aziende siderurgiche internazionali. Gibellieri è stato un punto di riferimento per chiunque si sia interessato di siderurgia in Italia e in Europa.
«Gibellieri fu ricercatore presso il Csm , ha fatto parte del Comitato Scientifico dell'Icsim ( "Istituto per la Cultura e la Storia d'impresa " Franco Momigliano) , presieduto dal senatore Franco Giustinelli - scrive in una nota Alberto Pileri, già assessore all'urbanistica nella giunta Raffaelli - Fu ideatore, organizzatore e promotore, insieme al professor Ruggero Ranieri di Sorbello, nell'ambito dell'Icsim, del primo congresso internazionale di siderurgia che si tenne a Terni nel maggio del 1995, a Pentima. Gli atti del convegno- cui parteciparono le più grandi aziende siderurgiche mondiali (dalla British Steell, alla Thyssen Krupp, dall'Ast a Riva, dalla Coreana Posco alla US Steel, Acelor Mittal) furono pubblicati in lingua inglese in due volumi».
Inoltre, «ad Enrico Gibellieri si deve anche l'istituzione del primo corso di alta formazione in siderurgia - Steel ed Euro Steel Master - rivolto a quadri, dirigenti, tecnici e sindacalisti operanti nel settore della siderurgia. Un corso che aveva la missione di preparare ed orientare figure "avanzate, colte" per le imprese. Persona competente, plurilingue, affabile ed equilibrata, aperta al mondo, grande conoscitore del cosmo e del mercato metallurgico- siderurgico. Un amico di Terni e del mondo del lavoro. Sempre a fianco, in maniera intelligente non faziosa, da riformista laburista, delle grandi mobilitazioni in difesa del sito di Terni e per la sua collocazione in mani giuste e lungimiranti. Per queste ragioni , e per il suo rapporto speciale con la nostra città, l'amministrazione comunale gli conferì la cittadinanza onoraria», conclude Pileri.