Caso Meredith, Sollecito rintracciato
nella notte al confine con l'Austria

Caso Meredith, Sollecito rintracciato nella notte al confine con l'Austria
di Egle Priolo
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Venerdì 31 Gennaio 2014, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 18:39
Rintracciato dalla polizia a Tarvisio, al confine con l'Austria Raffaele Sollecito, condannato ieri a 25 anni per l'omicidio di Meredith Kercher. La sentenza prevede per lui anche il divieto di espatrio.

Raffaele infatti è stato svegliato stamani all'alba dalla polizia in un albergo in provincia di Udine, vicino Tarvisio, non lontano dal confine. I poliziotti della Squadra Mobile di Firenze, in collaborazione con i colleghi della Questura di Udine, gli hanno notificato il provvedimento del divieto di espatrio inflitto come misura cautelare dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze che ieri sera ha condannato anche la sua ex fidanzata Amanda Knox a 28 anni e sei mesi.

Raffaele Sollecito è stato fermato a Venzone (Udine), comune della Carnia che dista circa cento chilometri da Villach, confine tra Italia e Austria. Era in viaggio con la fidanzata, una ragazza di 31 anni di Oderzo (Treviso). Viaggiavano a bordo di una Mini Cooper intestata alla ditta del padre della ragazza. L'auto è stata notata in transito in direzione Nord attorno alle 15 al rilevamento autostradale di Palmanova (Udine). I due, secondo la ricostruzione della Polizia, sono arrivati intorno all'una di notte in albergo a Venzone, da dove è anche facilmente raggiungibile il confine con la Slovenia, che dista una cinquantina di chilometri. Gli investigatori - secondo quanto si è appreso - stanno valutando se il giovane avesse intenzione di lasciare l'Italia nel caso fosse stata applicata nei suoi riguardi la misura cautelare della custodia in carcere.

«C'è poco da dire, è stato fermato dalla polizia, non è scappato». Lo ha detto Lyle Kercher, fratello di Meredith, commentando il fatto che la misura è stata notificata a Raffaele Sollecito in questura a Udine.

«Avvocato, io sono innocente. La battaglia va avanti»: ha ribattuto il giovane pugliese parlando a uno dei suoi legali, Luca Maori, con il quale si è sentito al telefono dopo la notifica del divieto di espatrio.



Alla tv americana «Devo combattere sino alla fine. La sentenza è del tutto inaspettata, la prospettiva di tornare in carcere è psicologicamente devastante». Così Raffaele Sollecito in un'intervista alla Nbc in cui conferma che non intendeva scappare all'estero. «Appena ho avuto la notizia del verdetto sono tornato immediatamente in Italia».



Il viaggio in Austria. «Come mi sento? Vorrei che gli altri si mettessero al mio posto», ha detto all'Ansa Raffaele, sottolineando di non voler parlare della sentenza. Ha però raccontato il suo viaggio in Austria di ieri pomeriggio, dopo essere uscito dall'aula del tribunale di Firenze. «Da uomo libero - ha detto - potevo spostarmi come volevo. Poi ho saputo della sentenza e sono subito tornato in Italia. Ero stanco - ha concluso Sollecito - e mi sono fermato nel primo posto utile». Al suo legale, l'ingegnere pugliese aveva ribadito di avere «mai pensato di fuggire, tanto meno ora».





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