Le indagini, del sostituto procuratore Federico Scioli, hanno permesso di accertare che, grazie alla connivenza di due dipendenti infedeli, quattro società operanti nella produzione di abbigliamento - due di Modena, una di Isernia e una di Perugia - hanno emesso, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010 fatture false per un importo di oltre dieci milioni di euro.
«Ai dipendenti truffaldini - spiegano gli investigatori della Guardia di Finanza - il compito di attestare la bontà delle false fatture emesse dalle quattro società, che percepivano quindi introiti per prestazioni o cessioni mai effettuate alla società di Pettoranello». Le Fiamme Gialle sottolineano inoltre che l'importanza della frode assume maggiore rilievo se si considera che, negli anni oggetto d'indagine la società molisana ha affrontato profonde difficoltà economiche, fino al punto di ricorrere, come noto, alla legge «Marzano» per le grandi imprese in crisi.
Numerosi e complessi gli accertamenti patrimoniali eseguiti dagli investigatori per la ricostruzione del sistema fraudolento, al termine dei quali sono state denunciate sei persone in concorso tra loro per il reato di truffa aggravata. Una settima persona è stata indagata per il reato di riciclaggio, avendo provveduto a «ripulire» una parte del denaro truffato alla Ittierre attraverso una serie di operazioni finanziarie e l'acquisto di immobili ad Isernia e Vasto (Chieti).
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