La refurtiva - del valore di oltre 50 mila euro, è stata restituita ai legittimi proprietari. I due fratelli, del posto, hanno chiesto l'intervento dei carabinieri e durante il sopralluogo, secondo quanto riferito dagli investigatori, hanno fatto notare una piccola forzatura di una porta del capannone adibito a lavanderia e hanno spiegato ai militari che il sistema di allarme antintrusione che non era stato inserito per dimenticanza. Nel corso degli accertamenti sono emerse però alcune incongruenze nel racconto dei due. I carabinieri hanno svolto così un controllo, trovando e sequestrando la merce.
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