Laura, Alexandra, Ilaria, Ofelia
e le altre: uccise per un no

Laura, Alexandra, Ilaria, Ofelia e le altre: uccise per un no
di Egle Priolo
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Domenica 8 Marzo 2015, 14:48 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 11:37
PERUGIA - Daniela. Margherita. Ofelia. Laura. Donne uccise da uomini a ridosso della festa della donna. Tre anni di fila senza nulla da festeggiare. Troppi, per non dire basta.

Sei marzo 2013, Daniela Crispolti e Margherita Peccati sono state freddate nel loro ufficio, nel palazzo della Regione al Broletto, da Andrea Zampi. La loro unica colpa, quella di lavorare nella struttura che per l'omicida aveva detto no alla soluzione dei suoi problemi finanziari. L'imprenditore è entrato con una Stoeger Beretta cougar calibro 9 e ha esploso sei colpi contro le due inermi e incolpevoli dipendenti e l'ultimo l'ha rivolto contro di sé.

Otto marzo 2014. L'omicidio della festa della donna è avvenuto a Gualdo Tadino. La vittima è Ofelia Bontoiu uccisa da un coltello con un colpo secco alla gola. L'arma in mano al suo fidanzato, Danut Barbu, che voleva lei partisse per l'Inghilterra con lui. Un no che le è costato la vita, nel sangue di una camera di albergo a cui Danut ha unito il suo, tagliandosi le vene e cercando, invano, la morte.

Sei marzo 2015. Laura Arcaleni, un vita per i deboli e la passione per le battaglie sociali. Anni dedicati a costruire il nido d'amore in campagna con Yuri Nardi. Finché qualcosa si spezza, prima nella loro storia, poi nella testa del poliziotto. Che non accetta quel no a proseguire l'amore di una vita. Due colpi, un fucile a pompa e l'eremo a Uppiano di Città di Castello diventa la loro tomba.

Storie strazianti, partite da un no e finite nel sangue. Con uomini decisi a farla finita portando i simboli del loro dolore con sé. Omicidio suicidio. Due parole, un titolo di giornale, una descrizione che circoscriva un'assurdità che non si può spiegare. E non solo nei giorni della festa della donna. Perché senza cercare chissà quanto indietro, non si dimentica quel 15 ottobre 2013 in cui Christian Rigucci a San Giustino ha ucciso con due colpi di pistola l'ex fidanzata Alexandra Buffetti che non voleva più tornare con lui. Il terzo colpo l'ha riservato a se stesso, spiegando alla famiglia: «Se non posso averla, viene via con me».

Ma se il dramma avesse sfumature, la più cupa ha posato un'ombra su via del Mandorlo a Ponte Valleceppi, dove il sei luglio 2014 Riccardo Bazzurri ha fatto fuoco sulla ex Ilaria Abbate, sull'amica Ilaria Toni ma anche sul loro bambino di appena due anni. Poi si è sparato, convinto di aver ucciso tutti. Figlio compreso. Bambino e amica invece alla fine si sono salvati, ma queste ferite non si rimarginano col tempo. Pregando che quello degli uomini che odiano le donne possa finire presto.