Terni, l'artigianato chiede sostegni
«Il Comune abbassi subito la Tari»

Assemblea della Confartigianato
di Sergio Capotosti
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Domenica 18 Luglio 2021, 10:25

Dopo i commercianti si alza anche il grido di aiuto degli artigiani rivolto al Comune di Terni. «Serve un piano per affrontare la crisi post pandemia», ha tuonato sul Messaggero la Confcommercio, puntando il dito contro «l'immobilismo» di Palazzo spada che «non ha un idea per affrontare la ripartenza». E la difesa di Palazzo Spada per bocca dell'assessore allo sviluppo economico Stefano Fatale, che tira in ballo il dissesto finanziario ereditato dalla passata amministrazione, non solo non ha convinto i commercianti, ma nemmeno gli artigiani. O meglio, il Comune può sostenere ugualmente le imprese, come spiega il presidente della Confartigianato, Mauro Franceschini. «Nei limiti del dissesto finanziario - dice al Messaggero il leader degli artigiani ternani - il Comune può subito dare un segnale tangibile sulla Tari».
La rimodulazione della tariffa sui rifiuti è uno dei cavalli di battaglia della Confartigianato. Più volte l'associazione datoriale ha denunciato che la Tari a Terni è una delle più alte del Centro Italia, per effetto di un calcolo che penalizza le imprese ternane. Una zavorra, tanto per la concorrenza sui mercati nazionali che per l'attrattività del Ternano, rispetto ad altre arre limitrofe dove la Tari è più leggera. «Ci sono i margini per dare subito un segnale tangibile di vicinanza alle imprese riducendo la Tari», ribadisce Franceschini. Una battaglia, quella sulla riduzione della Tari alle imprese, che con il Covid si è fatta ancora più aspra, tanto da far intravedere all'orizzonte uno scontro legale tra Confartigianato e Comune. «Abbiamo chiesto un parere legale sull'interpretazione della norma che regola la Tari, in particolare per quello che riguarda le aziende che per decreto sono state costrette a chiudere a causa del Covid. È assurdo che anche questi soggetti debbano pagare come se nulla fosse accaduto», prosegue Franceschini. Insomma, se non si troverà una soluzione politica, lo scontro legale appare dietro l'angolo. «La rimodulazione deve tenere conto del peso che la Tari ha sulle utenze domestiche al contrario della pressione che esercita sui bilanci delle imprese. Capisco che è una scelta impopolare, ma serve una svolta», rincara la dose il presidente della Confartigianato.
Rispetto al piano anticrisi invocato dalla Confcommercio, gli artigiani per ora non entrano nel merito della polemica, in attesa di pubblicare una loro ricetta per far ripartire l'economia ternana.
Ad aggravare lo scenario c'è il diffuso utilizzo dei contratti pirata, come denunciato nei giorni scorsi dal sindacato. «A Terni si assiste al proliferare di contratti irregolari - segnala Lucia Rossi, segretario provinciale Filcams Cgil che penalizzano fortemente i lavoratori, costretti ad accettare part time involontari con compensi bassissimi. Per questo motivo è urgente arrivare alla definizione di un patto per la legalità che garantisca al lavoratore una paga oraria dignitosa».
 

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