L'aeroporto San Francesco raddoppia: un milione di passeggeri e il Terminal 2

L'aeroporto San Francesco d'Assisi
di Egle Priolo
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Sabato 13 Maggio 2023, 08:45

PERUGIA - È vero. L'adagio raccomanda: squadra che vince non si cambia. Ma l'auspicio è che magari con la nuova formazione l'aeroporto San Francesco impenni e raddoppi. Con il nuovo cda della Sase che vuol essere l'eccezione che conferma la regola: nuovi 3 consiglieri su 5. Ok, scelti dalla politica degli equilibri, ma proposti dall'amministratore unico di Sviluppumbria Michela Sciurpa - forte del 78 per cento di quote che detiene in nome e per conto della Regione - e approvati all'unanimità dall'assemblea dei soci della società che gestisce l'aeroporto internazionale dell'Umbria.

Un Kiss&Fly («un abbraccio», ha detto con sincera stima la presidente Donatella Tesei) al generale Stefano Panato che è stato il presidente della vera virata del San Francesco, da parcheggio dei giocattolini dei magnati a primo aeroporto per crescita in Italia e terzo in Europa. E benvenuto – anzi, bentrovato – ad Antonello Marcucci, vigoroso 75enne dal curriculum da manager determinato e accorto, già consigliere Sase e da ieri nuovo presidente. Con lui, la seconda riconferma Giorgio Mencaroni, presidentissimo della Camera di commercio (socia al 10), e le new entry: Agnese Sorcini, 43 anni attualmente in Kpmg, esperta in organizzazione e ristrutturazione d’azienda, governance, contabilità e controllo aziendale; Virgilio Puletti, apprezzato commercialista con all'attivo numerosi ruoli in aziende private e pubbliche; e infine la 37enne Cinzia Tardioli, Cfo della Alfredo Tardioli spa e presidente del Comitato Interregionale del Centro – Giovani Imprenditori di Confindustria per Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio.
Consiglieri, è importante sottolinearlo, scelti tra almeno tre dozzine di candidature: un segnale importante se uno ricorda come in anni passati c'era chi scansava come una iattura la telefonata di proposta da palazzo Donini. Ma ora, con il San Francesco che macina record (già 115mila passeggeri al 30 aprile, il doppio rispetto al primo quadrimestre del 2022 che fu da guinness), chiude il 2022 con un utile di 450mila euro e saluta il primo trimestre del 2023 con altri 250mila euro in stiva, è chiaro come l'appeal sia in crescita. Non solo in chi fa il check in, ma anche in chi ora ci crede. Crede nel progetto che la Regione da sempre ha spiegato come fondamentale per il turismo, l'economia e anche il lavoro. I passeggeri si avvicinano a quota 500mila che era l'obiettivo del piano industriale da chiudere nel 2023, l'aeroporto ha portato a un impatto positivo sul Pil umbro da un punto percentuale e in più uno studio Bain&Company con questi numeri certifica nuovi tremila occupati nell'indotto.
E ora? Ora si punta a consolidare. Il piano di volo è chiaro: il presidente Marcucci parla di 600mila passeggeri nel 2024, ma il progetto entro i prossimi 3 o 4 anni è ovviamente raddoppiare. Un milione di passeggeri vaticinati dalla presidente Tesei e che significano solo una cosa: raddoppio dell'aeroporto, a cui non basta il nuovo gate in progetto, la sala d'attesa e gli oltre 100 parcheggi in più, ma si deve pensare per forza a un secondo terminal. Un T2 che già fa assaporare l'aria di un aeroporto di serie maggiore. Servono milioni però e ci si deve ragionare bene. Anche perché, giusto per ricordarlo, serve più o meno un milione per il sogno Francoforte e una stagione invernale che sia altrettanto performante. Più un altro paio di milioni per il sistema di guida con nebbia che il San Francesco ha messo nel carrello degli acquisti ma ha salvato per dopo. E senza il quale, il circolo è vizioso, l'inverno dai numeri record non si può fare.
E allora ecco che – Milano e i 2,5 milioni con tutta la continuità territoriale magari possono restare in wishlist – i soldi in cassa sono importanti.

Con gli utili già in tasca, Francoforte è a un passo, ma ecco che i soldi dei soci – la Regione ha staccato l'assegno da quel dì – sono fondamentali per pianificare strategie e investimenti. Sono in arrivo le quote 2022 e 2023 del Comune di Perugia, oltre 700mila euro di impegno già deliberato, e si aspetta la simile e dovuta decisione di Assisi, da altri 500mila euro. Un totale di 1,2 milioni che il nuovo cda saprà come impiegare: ci sono nuove rotte da trovare per mantenere la velocità di crociera. Perché per dirla con Marcucci, questi risultati «non sono un punto di arrivo ma un punto di partenza». Magari dal T2.

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