La morte di Antonelli, l'ultimo post su Fb
«La mia dolce metà si è comportata bene»

La morte di Antonelli, l'ultimo post su Fb «La mia dolce metà si è comportata bene»
di Riccardo Gasperini
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Domenica 21 Luglio 2013, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 15:08
PERUGIA – Nel 2002, quando con il team Skizzato ha fatto il grande salto nel panorama delle moto da corsa, forse Andrea Antonelli non pensava di poter gareggiare in un mondiale.

Nei pensieri del pilota di Castiglione del Lago, cresciuto a pane e minimoto, non ci sarà stata nemmeno lontanamente una tragedia come quella che lo ha colpito nella ottava tappa del Mondiale Supersport. Sulla pista del Moscow Raceway Andrea aveva tutt’altro obiettivo. Come tutti i suoi colleghi voleva fare punti per scalare la classifica del campionato.

“La mia dolce metà si è comportata bene e abbiamo finto le prime qualifiche quarti… a buon intenditor”, aveva postato venerdì sulla sua pagina di Facebook dopo il primo approccio con il tracciato russo. Commentava sempre le sue imprese compiute in sella alla Kawasaki, o meglio “la verdona” come l’aveva battezzata ad inizio stagione. E per arrivare a questa stagione ne ha fatta di strada il pilota umbro. L’apparizione da debuttante dopo le minimoto l’ha fatta in sella ad una Aprilia 125, in coppa Italia. Talento e grinta lo portarono a mettersi subito in luce. La sua passione per le moto, nota a tutti, lo portò a vincere subito. Dopo pochi mesi di ambientamento conquistò la prima vittoria a Magione. Meglio di lui aveva fatto solo un’altra stella delle due ruote, Marco Melandri. Da lì Andrea non si era più fermato. Nel 2003 c’è stata la partecipazione alla 125 GP con una Honda. Nel 2004 Mauro Noccioli, ex tecnico di Valentino Rossi l’ha seguito nel Civ. Il suo talento lo portò in Spagna e all'Europeo under 20 Superstock 600 (sesto assoluto nel 2005). Nel 2007 Andrea si era preso anche il titolo di vicecampione europeo. Tante le sue esperienze, dal Qatar all’Australia, passando per la campagna di guida sicura per sensibilizzare i giovani promossa dalla Provincia di Perugia e Autodromo dell’Umbria. Pagine della storia di un vero appassionato delle due ruote, partito da Castiglione del Lago e arrivato lontano, fino a Mosca.
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