Italia-Albania a Euro 2024: la partita speciale del ternano Luca Laurenti, preparatore atletico delle Aquile

Italia-Albania a Euro 2024: la partita speciale del ternano Luca Laurenti, preparatore atletico delle Aquile
di Lorenzo Pulcioni
3 Minuti di Lettura
Martedì 5 Dicembre 2023, 20:46
Dal Libero Liberati al Westfalenstadium. Quella del 15 giugno a Dortmund sarà una partita speciale per Luca Laurenti, ternano di 34 anni, responsabile atletico della prima squadra dell'Albania qualificata agli Europei dopo l'edizione 2016 quando in panchina c'era l'italiano De Biasi.

Ironia della sorte, l'urna ha messo di fronte nella prima partita proprio Italia e Albania, nel gruppo dove ci sono anche Spagna e Croazia. «Quando ho visto il sorteggio ho pensato solo che sarà bellissimo. Ho incrociato gli Azzurri già due volte, ma debuttare al mio primo Europeo contro l'Italia sarà un'emozione particolare. Lo definiscono girone di ferro, ma penso che in queste competizioni il bello sia proprio affrontare le nazionali più forti. La crescita dell'Albania passa attraverso queste partite. La qualificazione rappresenta per noi un grande traguardo, ma era un nostro obiettivo. Sulla carta eravamo la squadra della terza fascia dopo Repubblica Ceca e Polonia, eppure ci siamo qualificati come primi. Siamo ottimisti e contenti di avere un girone così».

Dopo aver lavorato due anni con la Ternana come preparatore dei Giovanissimi nazionali e come preparatore della Primavera, svolgendo contemporaneamente il ruolo di secondo preparatore e recupero infortunati in prima squadra, a portarlo in Albania nel 2017 fu l'ex commissario tecnico Christian Panucci (che nel frattempo era subentrato a De Biasi) conosciuto proprio ai tempi della breve parentesi in rossoverde: «Quando arrivò la nuova proprietà Unicusano capii che non c'erano possibilità di restare. Presi la decisione di andarmene e dopo pochi giorni arrivò la chiamata di Panucci». Responsabile della preparazione atletica della prima squadra, Laurenti si occupa di organizzare gli allenamenti, programmare ritiri, seguire i calciatori albanesi sparsi in tanti campionati.

Aspetto che rappresenta la difficoltà maggiore del suo lavoro: «Militando in Italia, Spagna, Inghilterra, Francia, Russia, Arabia e così via, i nostri giocatori hanno metodologie di lavoro differenti. Dobbiamo puntare sulla gestione dello stato di forma e capire se devono allenarsi in gruppo o in maniera specifica. Facciamo sedute di forza e lavoriamo molto con la palla perchè il tempo a disposizione è poco» Di fatto Luca vive tra Terni e Tirana: «Il lavoro in ufficio inizia alle 9 e termina alle 17, tutti i giorni». Questa la filosofia che ha portato il nuovo ct Sylvinho che da gennaio ha sostituito un altro italiano, Reja: «Monitoriamo i calciatori, vediamo le partite e lavoriamo sui dati».

Nella nazionale albanese la prima lingua è l'italiano: «Lo parlano i calciatori, l'analista, il dottore, Sylvinho che è stato vice di Mancini, il secondo Doriva che ha giocato in Italia e poi c'è Zabaleta che è argentino». La chiave del successo, secondo Laurenti, sta nelle infrastrutture. «A Durazzo ci allenavamo in un resort che aveva un solo campo. Adesso a Tirana abbiamo un nuovo centro sportivo con due campi, palestra, centro fisioterapico, spa, sale riunioni, vasche per acqua fredda, sauna, crioterapia. Quando i giocatori arrivano dai club vedono che c'è lo stesso livello di professionismo e questo fa la differenza».

La caccia al biglietto non è ancora partita, ma a Luca sono già arrivate le prime richieste degli amici ternani: «La precedenza, però, ce l'hanno moglie e genitori» assicura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA