«L'insegnante mise nero su bianco che, per schivare il flauto, avevo battuto la testa contro la lavagna». Per questo grave episodio nessuna denuncia formale. Con Luca che si porta dentro un senso di impotenza e un dolore insopportabile. E che, qualche anno dopo, inizierà ad avere gli attacchi epilettici, che sarebbero legati all'infiammazione che si è sviluppata sotto la ferita. Un anno fa Luca decide di mettere la sua drammatica esperienza a disposizione di ragazzi bullizzati e delle loro famiglie. Lo fa aprendo, insieme alla fidanzata, la pagina facebook Il bullo pettegolo Terni e parlando del delicato tema su Radiopasseggiata: «Cerchiamo di trasmettere più empatia possibile, con l'obiettivo di scoraggiare il bullismo in modo costruttivo. Vogliamo far sapere alle vittime che tiferemo sempre per loro e saremo presenti nei momenti di difficoltà». Luca, cresciuto con l'Agesci, in passato volontario per la croce rossa e con la protezione civile in campo anche nel post terremoto di Amatrice, si sente in grado di andare a parlare ai ragazzi, nelle scuole e nei luoghi di aggregazione. «I miei aggressori li ho perdonati, ma forse non è il termine adatto. Diciamo che li ho odiati per anni e alla fine sono riuscito ad abbandonare questo sentimento negativo che aveva effetti pesantissimi su di me. Ora l'obiettivo è aiutare gli altri, diventare un punto di riferimento per tutti coloro che hanno paura di denunciare e di chiedere aiuto».
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