Massaggi proibiti pubblicizzati
su internet: chiusi due appartamenti

Massaggi proibiti pubblicizzati su internet: chiusi due appartamenti
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Lunedì 28 Luglio 2014, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 19:45
PERUGIA - Massaggi proibiti. Scattano i sigilli della squadra mobile a due appartamenti di San Sisto e Ponte San Giovanni considerati case in cui veniva sfruttata la prostituzione di ragazze cinesi appena arrivate in citt.



Era da qualche tempo che gli investigatori della sezione "Reati contro la persona" della squadra Mobile (ex "Omicidi e Buoncostume"), diretti da Marco Chiacchiera, coordinati dal Piero Corona e da Matteo Zanotti, seguivano costantemente, dall'esterno e con grande discrezione, quello che accade in due distinti appartamenti, uno a San Sisto e l'altro a Ponte San Giovanni: i loro sospetti, per i quali si sono convinti che si trattasse di vere e proprie case di prostituzione, non solo sono stati rafforzati da segnalazioni condominiali in tal senso, ma addirittura li hanno portati a configurare poi un vero e proprio collegamento, come spesso succede, tra i due "esercizi".



Nelle prime ore del pomeriggio dello scorso venerdì 25 luglio, infatti (scelta non casuale ma dettata dalla necessità operativa di sorprendere le "lavoratrici" del sesso all'opera o, quantomeno, presenti sul "luogo di lavoro"), è scattato il blitz in contemporanea.



Gli uomini della mobile e del reparto prevenzione crimine hanno fatto irruzione in entrambi gli appartamenti monitorati, ed all'interno ogni sospetto ha trovato conferma. In entrambe le case-squillo, infatti, sono state individuate le "addette ai lavori" cinesi, ma con una particolarità di fondamentale importanza: una delle donne era sfruttatrice delle altre. Gli investigatori, che per entrare negli appartamenti si sono finti clienti, hanno verificato che a rispondere ai diversi numeri di telefono cellulari pubblicati in rete era sempre e soltanto una delle donne, regolare sul territorio nazionale, titolare di un contratto per l'uso dell'immobile nel quale riceveva e con un linguaggio italiano perfetto, mentre le altre, irregolari, venivano subito fatte prostituire. Addirittura una ragazza era arrivata la sera prima.



L'eventuale cliente che intendeva contattare i numeri pubblicati su internet, relativi a ragazze cinesi "appena arrivate in città", si trovava a parlare direttamente con la prostituta-sfruttatrice la quale chiedeva al cliente se preferisse recarsi a fruire della prestazione sessuale a San Sisto o a Ponte San Giovanni, in base a dove gli rimanesse più comodo: una vera e propria rete di prostituzione, la cui ampiezza ed il cui raggio d'azione è attualmente oggetto di ulteriori indagini da parte della mobile.



Entrambi gli appartamenti sono stati sottoposti a sequestro preventivo, al fine specifico di evitare che i proprietari o intestatari dei contratti di affitto, terminato il blitz ed allontanate le prostitute, provvedano alla immediata sostituzione per la prosecuzione indisturbata dell'attività.



La la sfruttatrice, M.Y., 41 anni, è stata denunciata per sfruttamento della prostituzione, e sono in corso accertamenti per verificare quanti altri soggetti siano coinvolti nel giro di prostituzione. La giovane sfruttata, invece, giunta a Perugia da Milano la sera prima e sorpresa nella casa di prostituzione di Ponte San Giovanni, clandestina, è stata portata al Cie di Roma per l'espulsione. Le indagini sono coordinate dal pm Claudio Cicchella.
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