Influenza, già a letto 13mila umbri. I bambini sono i più colpiti, picco per la Befana

Influenza, già a letto 13mila umbri. I bambini sono i più colpiti, picco per la Befana
di Fabio Nucci
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Martedì 2 Gennaio 2024, 06:30

Inizio 2024 con probabile picco influenzale in Umbria. A fine anno, l’incidenza dei casi in una settimana è passata da 12 a 15 casi ogni mille assistiti secondo il Rapporto epidemiologico RespiVirNet. I più esposti restano i bambini sotto i quattro anni che prima e dopo Natale, in molti casi, hanno costretto a letto, contagiandola, mezza famiglia. Febbre alta, sindrome da raffreddamento e tosse i sintomi più frequenti con antipiretici e antibiotici che hanno subito un’impennata di prescrizioni e vendite.
Fatte le dovute proporzioni, sulla base dei circa 21mila assistiti monitorati, nella settimana tra il 18 e il 24 dicembre, erano circa 13mila gli umbri a letto con l’influenza. Ma si stima che nei giorni scorsi il numero sia salito ancora e di molto. «In questi giorni i contagi Covid si sono ridotti ma sta aumentando la sindrome influenzale – spiega Leandro Pesca, segretario provinciale Fimmg Perugia – con l’inizio del picco previsto tra fine anno e i primi giorni del 2024». In sette giorni, stando ai dati di RespiVirNet, quasi 2.700 persone si sono ammalate e gli assistiti più piccoli restano i più a rischio. Nella settimana 18-24 dicembre nella fascia 0-4 anni viene indicata un’incidenza del 43,5 per mille, dato che scende al 13,2 tra i 5-14 anni. Tra i 15-64 anni, invece si contano 14,9 ammalati ogni mille assistititi, 6,54 tra gli over 65. «Fermo restando che i più piccoli sono più soggetti al virus respiratorio – aggiunge Pesca – la situazione umbra non può essere considerata grave (nell’ultimo rapporto solo 4 regioni hanno superato la soglia di entità “molto alta”). I pronto soccorso degli ospedali nei giorni scorsi sono stati comunque affollati perché con le festività, i medici di medicina generale non ci sono e la continuità assistenziale (guardia medica, ndr) fatica a sopperire a tutte le chiamate. È il solito disagio che si vive durante l’inverno che presenta questa stagionalità di virus influenzali e parainfluenzali».
Una situazione simile vissuta dal lato delle farmacie che nei giorni scorsi sono state affollate di assistiti e clienti. «C’è stata una presenza molto elevata a causa di molti bambini e adulti colpiti dall’influenza e dal Covid – spiega Silvia Pagliacci, presidente regionale Federfarma – per cui abbiamo notato un aumento di prescrizioni di antipiretici e antibiotici a causa della tosse che in molti casi ha accompagnato la febbre. Molti medici per evitare complicazioni ed effetti secondari “coprono” gli assistiti con antibiotici ed era molto tempo che non si vedevano così tante prescrizioni». Un trend di contagi confermato anche dai ristoratori che nei giorni scorsi si sono visti disdire prenotazioni per intere tavolate a causa di febbre e altri disturbi influenzali. «Molti turisti si sono ammalati qui e si stanno rivolgendo alle farmacie per chiedere aiuto», spiega la dottoressa Pagliacci. Molti sono chiamati anche di notte. «C’è una rete di farmacie sempre di turno, di notte, all’ora di pranzo e nei festivi - aggiunge la presidente di Federfarma Umbria – e questo rientra nella nostra organizzazione per un servizio continuativo, a chiamata o a battenti chiusi, col farmacista che può essere dentro l’esercizio o a casa, come avviene nei centri piccoli».
I CONSIGLI
È ormai un po’ tardi, ma i medici di medicina generale consigliano comunque di vaccinarsi e quanto meno di mantenere alta la “cultura della vaccinazione”. «Aumenta la frequenza dei virus che determinano sindromi accompagnate da tosse e febbre – aggiunge il dottore Pesca – ma ritengo che quello degli antibiotici sia un eccesso da evitare.

Occorre poi fare attenzione all’alimentazione, evitando eccessi e sforzi, pur mantenendo uno stile di vita salutare, rimettendosi ai consigli del proprio medico, evitando atteggiamenti di ansia eccessivi o allarmismi. Per i bambini, se la febbre persiste e il respiro non è regolare, sarebbe opportuno sottoporli a visita». A proposito di vaccinazioni, le farmacie proseguono nella somministrazione di quelli anti-Covid. «Continuiamo a fare la nostra parte anche per ricordare le norme igieniche», aggiunge Pagliacci. «Continuiamo a parlare di sanificazione e di mascherine: a volte le persone vengono per fare il tampone, magari con sintomi Covid, senza Ffp2 o chirurgica: anche se si ha solo un raffreddore, sarebbe meglio non andare da persone fragili. Il rischio reale riguarda gli anziani che si ammalano, anche una sindrome benigna può diventare una brutta insidia per loro».

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