Terni, revocati gli arresti
all'assessore Bucari
Di Girolamo andrà al Riesame
Corsi torna presidente Actl

Il sindaco Di Girolamo e l'assessore Bucari
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Giovedì 4 Maggio 2017, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 19:49
Rimane ai domiciliari il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, arrestato martedì scorso nell'ambito dell'inchiesta Spada, mentre all'assessore ai lavori pubblici, Stefano Bucari, anche lui coinvolto nella stessa inchiesta, sono stati revocati i domiciliari e sostituiti con una misura interdittiva. Misura interdittiva revocata anche per Sandro Corsi che torna così presidente della cooperativa sociale Actl. Stessa decisione per Carlo Andreucci, rappresentante della coop sociale Alis.

Di Girolamo e Bucari Al termine dell'interrogatorio di garanzia, il gip Federico Bona Galvagno, ha respinto la richiesta di revoca della misura presentata dal legale del sindaco, l'avvocato Attilio Biancifiori. «La permanenza di questa misura - spiega il difensore - nasce da una valutazione che, a maggior ragione dopo questa udienza di oggi, riteniamo non fondata su elementi di necessità. Per questo non possiamo che contrastarla facendo ricorso al tribunale del riesame di Perugia». Biancifiori ha spiegato che a Di Girolamo, così come invece avvenuto per l'assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari (al quale sono stati revocati gli arresti domiciliari, sostituiti dall'interdizione a svolgere il ruolo di amministratore), «non era possibile applicare una misura interdittiva dei domiciliari in quanto il codice di procedura non lo consente per gli uffici elettivi di investitura popolare, come appunto il sindaco». Nell'udienza di oggi, durante la quale è stata presentata anche una memoria difensiva, secondo il difensore «si è entrati nelle questioni di merito e giuridiche della vicenda» e il sindaco «ha dato prova che nelle prime delibere successive al momento in cui la magistratura ha iniziato ad attenzionare la vicenda le procedure sono state conformi alle norme da applicare».
Anche per questo, ha concluso il legale, «non è possibile la reiterazione da parte del sindaco», contestata invece dal giudice. Roberto Spoldi, legale di Bucari, ha riferito che il suo assistito ha risposto alle domande del giudice


Corsi e Andreucci Sono state revocate le misure interdittive di divieto temporaneo di esercizio dell'attività di impresa cooperativa disposte martedì scorso nei confronti dei rappresentanti delle coop di Terni Actl e Alis, rispettivamente Sandro Corsi e Carlo Andreucci, indagati nell'ambito dell'inchiesta Spada: lo ha deciso il gip del tribunale ternano, Federico Bona Galvagno, al termine degli interrogatori dei due indagati, che si sono svolti oggi pomeriggio. «Siamo soddisfatti nei limiti di un contesto del genere, ma la speranza è che Corsi possa uscire completamente da questo procedimento» hanno detto il suoi legali, gli avvocati Gianluca Longo e Roberto Spoldi. «Corsi ha chiarito i fatti contestati - hanno continuato - ricostruendoli in maniera precisa e cronologica. Non vi erano elementi di fondo per la sussistenza del mantenimento della misura cautelare e la nostra richiesta è stata accolta». Soddisfazione è stata espressa anche da parte del legale di Andreucci, Massimo Proietti: anche lui aveva presentato al giudice la stessa istanza, accettata con il consenso del pm Raffaele Iannella
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