Il presidente Guida al Messaggero: «Ecco il nome della holding che ha la Ternana, la magia del numero 21»

In redazione, il numero uno rossoverde svela nuovi particolari sulla società: "Rivedremo il settore giovanile e rinnoveremo lo stadio, ma ci vuole, tempo".

Il presidente Guida al Messaggero: «Ecco il nome della holding che ha la Ternana, la magia del numero 21»
di Paolo Grassi
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 00:25 - Ultimo aggiornamento: 18:44

La Ternana è stata presa da Pharmaguida con la N21 holding. Dove il 21, che ai tifosi rievoca la maglia di Ciccio Grabbi, è un numero caro a Nicola Guida per 4 coincidenze. Conversando con il presidente rossoverde esce fuori pure questo. Come viene fuori che da bambino aveva giocato a calcio nei pulcini dell'Omignano e fatto tre gol all'esordio, «anche se poi non ho segnato più, però quella prima partita la ricordo bene». Si accenna pure a una possibile partita a Terni il 18 novembre della Nazionale di calcio della tv, alla quale Guida fa da sponsor. Per il presidente, una giornata con Il Messaggero, nella redazione di Terni. Da come parla, è ben ferrato sul calcio nonostante sia un dirigente neofita. Spiega la sua scelta di avventurarsi in questo mondo: «La prendo come opportunità. Mi sto divertendo. Qualcuno mi ha domandato cosa me lo abbia fatto fare. E' una sfida che mi affascina. Sono felice di come sia stato accolto, anche con i risultati che non arrivavano. E' stata apprezzata la chiarezza del nostro messaggio. Qui la squadra è funzionale alla città. Terni è a un'ora da Roma. Dire che la Ternana è la terza squadra della Capitale è forse troppo, ma è vicina». Ora c'è anche una struttura, con un vicepresidente, un consigliere e due direttori: «Una società di calcio ha dinamiche complesse, è normale che ci sia un organigramma. Ho scelto professionisti in gamba, che conosco bene». E' fiducioso sulla possibilità che la squadra possa ora proseguire sulla spinta della vittoria con la Reggiana. Conferma la fiducia in mister Cristiano Lucarelli e nel direttore sportivo Stefano Capozucca. «Lucarelli, lo ho voluto come elemento di continuità nel processo di cambiamento. Conosceva i calciatori confermati e la piazza. Dopo le sconfitte, non lo ha mai messo in discussione. Lo avrei fatto solo se la squadra avesse giocato male, o se lui non avesse avuto in mano il gruppo. Pensate che senza lui, per magia, avremmo vinto? Riguardo a Capozzucca, mi ha convinto la sua voglia di tornare per fare qualcosa di buono. Ha portato tanti bravi giovani». Niente più costi alti, ma Guida annuncia pure altre novità: «Rivedremo anche i premi. Stiamo pensando a un premio per ogni gara senza gol presi. Ma anche a multe per chi si fa ammonire in modo banale, ad esempio perché segna e si toglie la maglia». Riguardo a progetti come stadio e clinica, per ora frena: «La clinica non riguarda me. Il Liberati è bello, ma va ristrutturato. Ha gli spalti troppo lontani. Ma non possiamo pensarci dall'oggi al domani». Serve tempo anche per il nuovo centro sportivo, considerato importante. Come è importante il potenziamento del settore giovanile: «Ci lavoreremo presto. Puntare sui giovani, si deve. Per il minutaggio, ma anche perché il calcio cambia». In tribuna, al Liberati, si vedono con lui anche personaggi famosi, come Jimmy Ghione. «Molti amici sono incuriositi da questa mia avventura e chiedono di venire». Ma c'è sempre anche il nipote, Giuseppe: «Lui studia a Roma e vive con me. E' come un figlio». Dal calcio alla passione per le corse automobilistiche. «Sono pronto per la prossima gara. Da piccolo correvo sui go-kart e i miei non volevano. Poi ho studiato, mi sono laureato in farmacia e ho smesso». Ma da 2017 ha ripreso, nel campionato "Tcr Italy endurance", con la sua Audi numero 21. Già, il numero di Grabbi. «Quel numero, per me, ha quattro significati. Io sono nato il 21 luglio, siamo nel 21' secolo, 2 più 1 fa tre che è il numero perfetto e 21 sono i grammi del peso dell'anima».

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