Barcellona è stata colpita al suo cuore pulsante, su quella Rambla che è il fulcro della sua vita mondana. Ma la gente prova a reagire con tutte le forze seppur nella paura e nella disperazione. A salvare Ileana Ricci, ternana, trasferitasi da un anno a Barcellona con il marito e una bambina, è stato il destino che, pochi minuti prima, ha voluto salisse su un autobus diretto a casa. «Mi trovavo a Plaza Catalunya – racconta - ma avevo appena preso l'autobus quindi sono riuscita a tornare a casa. Una manciata di minuti prima dell'agguato ero passata per la Ramblas ed era tutto tranquillo, pieno di turisti come sempre». La folla, stamattina, proprio in quella piazza ha lanciato al cielo il grido “Non abbiamo paura” ma la tensione, innegabilmente, si respira nell'aria. «Ho una bambina piccola – aggiunge Ileana - non mi sento più tranquilla nel frequentare i posti più turistici o affollati della città, per un po' eviterò». Mattia Lardani, originario di Castel Viscardo ma ormai residente da anni nella città catalana, ha vissuto la paura attraverso gli occhi dei suoi clienti. «Lavoro in un hotel – dice Mattia – non ho sentito nulla ma lo sguardo terrorizzato dei turisti che soggiornavano nella struttura ha detto tutto».
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